Menarini, l’azienda italiana cresciuta in Russia del 170%. A Kaluga 4 manager top level su 6 sono donne.
Dalle compresse per il cuore a quelle per il diabete, il sito produttivo della farmaceutica Menarini in Russia, vanta un aumento di produzione del 170% in un anno. Inaugurato nel 2014 nel distretto industriale di Kaluga, a 150 km da Mosca, oggi ha l’obiettivo di raddoppiare la produttivit . A spiegarlo Attilio Sebastio, direttore finanziario di Berlin Chemie – Menarini, filiale tedesca della multinazionale italiana. Antica citt dell’omonima regione centrale della Russia, Kaluga culla della scienza spaziale e capitale di un fiorente distretto industriale e tecnico scientifico. In quest’area il cluster farmaceutico rappresenta un settore sempre pi trainante. E la Menarini stata tra le prime farmaceutiche internazionali a insediarsi in quest’area, investendo 44 milioni di euro per realizzare un suo stabilimento su territorio russo. A favorire la scelta, avvenuta dopo un’attenta valutazione, – prosegue Sebastio – sono stati un insieme di fattori: un sistema di infrastrutture ben sviluppato, personale qualificato e la competenza delle autorit locali nel facilitare l’avvio di attivit straniere affiancandole nella risoluzione di aspetti organizzativi e burocratici. E, ancora, a giocare a favore di Kaluga, sono anche la presenza di un centro universitario, l’esperienza positiva di altri investitori stranieri e la vicinanza con Mosca. Il contratto che diede avvio ai lavori venne firmato nel 2010 alla presenza dell’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi e Alberto Sergio Aleotti, l’imprenditore che ha avviato l’internazionalizzazione di Menarini e padre di Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, proprietari del Gruppo. Il 2011 ha segnato l’inizio della costruzione dello stabilimento, nel 2013 iniziato il confezionamento dei medicinali, nel 2017 il primo prodotto interamente realizzato. Nello stabilimento di Kaluga vengono oggi prodotte nove tipi di compresse. Abbiamo una capacit produttiva potenziale di 350 tonnellate di compresse annue, nel 2019 la produzione stimata di 272 tonnellate, con un aumento del 170% rispetto al 2018, quando erano 100 tonnellate, precisa Sebastio. Considerando invece i blister, se ne producono oggi 64 milioni annui a fronte di una capacit massima 120 milioni mentre le confezioni sono 28 milioni a fronte di una capacit massima di 50 milioni annui. L’obiettivo, conclude Sebastio, portare presto la produzione alla massima capacit .(ANSA).Vicino Mosca l’azienda italiana dove ‘comandano’ le donne Nel sito Menarini a Kaluga guidano dalla produzione al packagingÿDalla responsabile della produzione alla responsabile del controllo qualit , fino al packaging. Nel sito produttivo della farmaceutica italiana Menarini a Kaluga, in Russia, essere donna non significa vedersi preclusi incarichi apicali: 4 manager top level su 6, infatti, sono donne. Sito produttivo di recentissima costruzione e destinato alla produzione dei prodotti finiti solidi, ovvero compresse, a Kaluga lavorano 133 persone, di cui 49 donne e 84 uomini, cifra che in percentuale ammonta al 38% di donne e al 62% di uomini. Qui parlare di quote rosa genera stupore e curiosit . Non serve infatti una legge per vedere tradotto in realt quello che in Italia sembra ancora una meta lontana. A spiegarlo Irina Braginskaya, il direttore dello stabilimento, anche lei donna. Di origini moscovite, ma trasferita a Kaluga per seguire passo passo la nascita lo sviluppo del sito produttivo, Irina ha una laurea in ingegneria e una in tecnologie farmaceutiche. Con passo sicuro e un sorriso per ogni dipendente che incontra, percorre i corridoi della fabbrica illustrando ai giornalisti le fasi produttive: dallo stoccaggio della materia prima all’inserimento della compressa nel blister. Per quanto riguarda il top management, il rapporto paritario, 10 donne e 10 uomini, precisa Irina. Ad esempio, sono declinati al femminile gli incarichi di capo della contabilit , delle risorse umane e della conformit normativa. Ma se si guarda agli incarichi di massima responsabilit – aggiunge – come la direzione del Dipartimenti di produzione, del dipartimento del packaging, di quello di registrazione, e del controllo qualit 4 dirigenti su 6 sono donne, praticamente il doppio. Il motivo? Le donne sono spesso pi affidabili, pi qualificate e capaci di tenere sotto controllo settori molto ampi e complessi. (ANSA).