Medici lavoro, abilitateci fare tamponi a lavoratori. Per ripartenza sicura aziende in fase 2. Lettera ad Istituzioni

Dateci la possibilitˆ di fare tamponi e test sierologici sui lavoratori per far ripartire in sicurezza” le aziende. Lo chiedono i medici ‘competenti’, deputati alla sorveglianza dei lavoratori in azienda e che avranno un ruolo importante nella fase 2. Altrimenti, avvertono, “non possiamo verificare se un lavoratore  affetto da Covid-19”. Il network Consulcesi, che tutela legalmente i medici competenti, ha sottoposto a Ministero, Regioni, Protezione civile e Ordini tali istanze.I medici competenti, o medici del lavoro, collaborano con il datore di lavoro nella valutazione dei rischi di un’azienda ed effettuano la sorveglianza sanitaria dei lavoratori. Il loro ruolo, in vista della fase 2 delle riaperture, sarˆ centrale, come sottolineato anche dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. “Saranno 2,7 milioni gli italiani impegnati nella ripresa delle attivitˆ produttive, a partire dal 4 maggio e dalla prossima settimana riprenderanno regolarmente anche le visite mediche obbligatorie sui posti di lavoro – spiega Giuliano Pesel, medico del lavoro a Trieste e tra i primi che hanno sollevato la questione – di solito queste visite vengono svolte in sessioni a cui partecipano tante persone, ed  impossibile garantire le distanze di sicurezza. Per questo abbiamo chiesto di essere dotati di mascherine e dispositivi di protezione e di poter effettuare controlli pi accurati e, laddove possibile, di utilizzare la modalitˆ di consulenza online”. Ma c’ anche un altro problema: “Noi non possiamo controllare se un lavoratore  affetto da Covid-19, senza poter effettuare i tamponi”. Al momento, precisa l’avvocato Marco Croce di Consulcesi, che tutela legalmente i medici competenti, “l’accesso ai tamponi  molto limitato ed esclusivo delle strutture del SSN. Appare, quindi, evidente l’esigenza, per il medico competente, di avvalersi di questi strumenti”. Per questi motivi, conclude Pesel, “attraverso Consulcesi abbiamo sottoposto a Ministero, Regioni e Ordini le nostre istanze. Per il momento ci hanno risposto le Regioni e si  mossa anche la Protezione Civile, ma andiamo avanti”. (ANSA)”

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