Mattarella, l’autonomia Regioni fondamento democrazia Presidente ricorda 50 anni istituzioni. Plauso dai governatori
Il principio di autonomia, delle Regioni e degli enti locali, alle fondamenta della costruzione democratica, perch appartiene al campo indivisibile delle libert e costituisce un regolatore dell’equilibrio costituzionale”. Cos il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato i 50 anni della “nascita” delle regioni a statuto ordinario, sottolineando che “la libert dei territori e l’autonomia delle comunit sono un contributo all’unit nazionale, nel quadro di una leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali”. Un lungo messaggio apprezzato dai governatori e da chi, come il ministro delle Autonomie Francesco Boccia, ha rapporti quotidiani con le regioni: “Il Presidente, che ringraziamo ancora per la sua costante attenzione al rapporto tra i diversi livelli istituzionali, ci esorta a proseguire sulla strada dell’attuazione rigorosa della Costituzione nel rispetto dei principi di sussidiariet e autonomia dei territori”. Ringraziamenti a Mattarella sono venuti, tra gli altri, da Luca Zaia: “Ha valutato anche quello che accaduto durante l’esperienza Coronavirus, ne viene fuori una solidit di quella che la logistica istituzionale in questo Paese, dove le Regioni non sono un ente inutile ma che ha assunto una operativit e un livello di conoscenza e difesa dei territori che unico”. E parlando di autonomia, il governatore del Veneto ha aggiunto: “qualcuno metta sul comodino le parole di Mattarella”. E per la rappresentante dei Consigli regionali italiani, Rosa D’Amelio, “le parole del Presidente della Repubblica sono la direttrice su cui lavorare”. Mattarella ha ricordato che 50 le Regioni a statuto ordinario vennero chiamate per la prima volta al voto per i Consigli: “Si completava cos il disegno dei Costituenti e la democrazia nel nostro Paese compiva un ulteriore, significativo passo in avanti, ampliando le sue basi e rafforzando il carattere pluralista delle sue istituzioni. La Repubblica nasce nel rifiuto del carattere autoritario e centralista dello Stato, inasprito dal regime fascista, contro la tradizione dei liberi Comuni e delle identit dei territori, ricchezza della civilt dell’Italia. Il principio di autonomia, delle Regioni e degli enti locali, alle fondamenta della costruzione democratica, perch appartiene al campo indivisibile delle libert e costituisce un regolatore dell’equilibrio costituzionale”. “L’esperienza delle Regioni ha attraversato diverse stagioni, stata oggetto di confronti molto intensi, e di riforme che hanno modificato non solo il profilo legislativo e amministrativo degli enti, ma anche il funzionamento complessivo dei poteri democratici della Repubblica. Dopo mezzo secolo la riflessione ancora aperta, e la stessa lotta alla pandemia ci ha posto di fronte a nuovi interrogativi su come rendere migliore il servizio ai cittadini ed evitare che conflitti e sovrapposizioni tra istituzioni possano creare inefficienze paralizzanti o aprire pericolose fratture nella societ”. “La libert dei territori e l’autonomia delle comunit – ha aggiunto – sono un contributo all’unit nazionale, nel quadro di una leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali. Le intese tra Stato, Regioni, Comuni, Province sono parte qualificante dell’azione di governo. Le diversit – se non utilizzate in modo improprio – sono un moltiplicatore di crescita civile, economica, culturale. L’Europa stessa chiamata a valorizzare la dimensione regionale, come vettore di integrazione. Affinch il pluralismo e la sussidiariet assumano il valore che loro proprio, necessario che questi concorrano alla realizzazione dei principi fondamentali di solidariet e di uguaglianza sanciti dalla Costituzione. Le Regioni e le autonomie degli enti locali accresceranno le opportunit del Paese, anche in questa stagione di ripartenza, se sapranno contribuire a garantire e rendere effettivo il carattere universale dei diritti sociali e di cittadinanza del popolo italiano, al cui servizio tutte le istituzioni democratiche sono poste. Siamo chiamati a una prova impegnativa: l’Italia ha le carte in regola per superare la sfida. Non vincer da solo un territorio contro un altro, non prevarr una istituzione a scapito di un’altra, ma solo la Repubblica, nella sua unit. Decisiva sar la capacit di tenere insieme pluralit e vincolo unitari”, ha concluso Mattarella. (ANSA)”