MASSSA: CGIL. C’E’ CHI APPROFITTA DELLA CRISI

La cassa integrazione che cresce a dismisura, lavoratori in mobilit… a decine – ultimo caso quello della Effemeccanica – decine di licenziamenti ®invisibili¯ in piccole aziende che da un giorno all?altro chiudono i battenti e neanche lo si viene a sapere. Il tessuto produttivo apuano Š squassato quanto e forse pi— di altri dalla crisi mondiale. Crisi che pagano, prima di tutto, i lavoratori. E il sindacato che fa? ®Garantisce gli operai Eaton ma non fa niente per gli altri¯, si sente dire a giro. ®Non Š cos, ma una cosa Š vera: per Eaton abbiamo ottenuto risultati che per altri non abbiamo avuto. Purtroppo¯, Š la risposta che arriva dalla Cgil. La segretaria provinciale Patrizia Bernieri, Alessio Castelli, segretario della Fiom, il responsabile organizzativo provinciale Paolo Gozzani, riflettono con preoccupazione sullA crisi che, rimarca Castelli, qui sotto le Apuane Š aggravata ®dalla debolezza del sistema delle imprese, di piccole dimensioni, spesso sotto-capitalizzate, che agiscono isolate sul mercato, senza sinergie che potrebbero meglio far fronte alle difficolt…¯. Quanto all?®aristocrazia della cassa integrazione¯ che sarebbe rappresentata dai lavoratori Eaton, il sindacato rosso spiega la situazione ricorrendo a principio (marxiano?) elementare. La vertenza della multinazionale ?Usa & getta? ha avuto una soluzione ®positiva¯ (in senso paradossale: visto che l?azienda chiude e licenzia 375 persone) grazie al peso contrattuale dei lavoratori stessi. Una massa organizzata e sindacalizzata che ha fatto valere le sue ragioni con scioperi, blocchi stradali, cortei; che Š riuscita a farsi sentire da politica e istituzioni. ®La concessione di due anni di cassa integrazione sostenuta da un bonus di 18-20mila euro per ciascun dipendente sono un buon accordo, probabilmente il massimo che si poteva avere. Ma non dimentichiamo che questi lavoratori sono virtualmente disoccupati. Diciamo che vengono accompagnati bene verso l?espulsione dal mondo produttivo. Che Š, comunque, un dramma¯, commenta Patrizia Bernieri. ®D?altra parte – aggiunge – quanto concesso da Eaton Š il minimo che un?azienda, che di punto in bianco decide di chiudere la fabbrica e abbandonare il territorio, dovrebbe fare¯. Ma in altre realt… Š molto peggio. Spariscono i posti di lavoro dell?indotto Eaton e il giorno dopo nessuno li ricorda pi—. Piccole imprese artigiane mandano a casa i lavoratori e nessuno muove un dito. Inevitabile: nelle aziende sotto i 15 dipendenti non esiste la cassa integrazione. E, spesso, non c?Š neanche la presenza dei sindacati. I lavoratori sono isolati, non hanno voce, se ne stanno lontani dalle tessere sindacali, talvolta caldamente ®incoraggiati¯ dai loro padroni. ®Quei lavoratori – dice amaro Alessio Castelli – arrivano in Cgil o in Fiom il giorno in cui ricevono la lettera di licenziamento, a chiederci aiuto¯. Non pochi di loro sono stranieri, ®tantissimi hanno contratti atipici: apprendistato, formazione professionale…¯. A nessuno di loro la Cgil (cos come gli altri sindacati) Š in grado di dare altra tutela che – eventualmente – quella legale. ®Sottolineiamo comunque – dice Paolo Gozzani – che questi lavoratori si rivolgono quasi sempre a noi, non a Cisl e Uil. ? il segno che Cgil viene percepita come l?unica organizzazione ?capace di fare qualcosa?¯. Ed Š su questo che la Camera del lavoro punta per il futuro. Consapevole di essere ormai l?ultima organizzazione di massa che rappresenta i lavoratori, non intende abdicare al suo ruolo, anche politico, di difesa dei ?produttori?. ®Continueremo le nostre battaglie¯, annunciano Bernieri, Castelli e Gozzani. ®Anche per denunciare quelle aziende, e su questo territorio ce ne sono, che sulla crisi ci marciano. Per liberarsi del personale a costo zero, per ristrutturarsi senza pagare pegno, o imporre condizioni capestro alle ditte dell?indotto, per cercare agevolazioni in tutti i modi mirate non a far crescere produttivit… e lavoro, ma ad aumentare i margini di profitto¯, incalzano Gozzani e Castelli. Esempi? ®Il caso di Effemeccanica potrebbe essere uno di questi. Non il solo¯. Claudio FigaiaDA IL TIRRENO

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