Marmo: ancora un morto sul lavoro. Un ragazzo di 27 anni la vittima. Sindacati, basta! Stanchi delle parole

Quello a cui stiamo tristemente assistendo è inaccettabile, ad un giorno dall’infortunio mortale occorso in cava costato la vita ad un lavoratore nostro concittadino, oggi ci troviamo a piangere un altro morto a seguito di un incidente avvenuto in un laboratorio di marmo a Luni. Un ragazzo di 27 anni che non tornerà a casa dalla sua famiglia a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Lo diciamo con fermezza e con rabbia: questa strage va fermata!!!!
A poco servono gli appelli, i richiami, le normative scritte su fogli di carta bianca se non si riscopre il valore sociale del lavoro, è tempo di dire basta, il mondo del lavoro è stanco delle parole di circostanza che seguono regolarmente il giorno dopo il fatto, la sicurezza nei luoghi di lavoro deve trovare dignita’ culturale e spazio nelle priorita’ dell’agire politico. E per fermare questa strage silenziosa c’e’ bisogno di un impegno costante e quotidiano, uscendo dalla dimensione di emergenza legata ai fatti luttuosi ed eclatanti: investire in sicurezza e’ un atto di civilta’ per riaffermare il diritto al lavoro sicuro, al lavoro dignitoso che dia a ciascuno di noi la garanzia di tornarsene a casa intero ed integro nel fisico e nello spirito. Rivolgiamo un appello al Prefetto, che subito si è dimostrato sensibile a questo tema al momento del suo insediamento, affinchè convochi un Tavolo urgente sulla sicurezza nel territorio che veda coinvolte le istituzioni e le parti sociali. Lo diciamo con nettezza serve mettere al centro la persona e non il profitto, bisogna considerare la sicurezza un ’valore’ verso cui tendere con opportuni investimenti in mezzi e formazione, purtroppo però ci scontriamo con una realtà che il più delle volte vede la sicurezza come un costo e come tale, da ridurre il piu’ possibile a scapito della vita umana. Serve davvero fermarci tutti è un atto di civiltà, stamani nonostante lo sciopero indetto dai cavatori c’erano diversi camion di trasporto che circolavano, così come oggi con ancora l’ambulanza in moto sul luogo dell’incidente continuavano a girare i telai.
Cgil, Cisl e Uil Massa Carrara

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