MANOVRA: STOP DALLE REGIONI, ‘IRRICEVIBILE E INCOSTITUZIONALE’

E’ irricevibile ed incostituzionale hanno spiegato i Governatori in una conferenza stampa tenuta questa mattina al termine della riunione. La manovra e’ stata costruita dal governo senza condivisione ne’ sulle misure ne’ sull’entita’ del taglio, riproponendo una situazione di assenza di coinvolgimento diretto spiegano le Regioni in un documento approvato all’unanimita’.FORMIGONI – C’e’ un rischio di incostituzionalita’ della manovra, dal momento che la Corte Costituzionale afferma che deve esservi un collegamento diretto tra le funzioni conferite e le risorse necessarie per il loro esercizio. La manovra correttiva obblighera’ la regione Lombardia a tagliare un terzo dei fondi destinati al trasporto pubblico locale ed a spazzare via i 130 milioni di euro destinati al fondo per la famiglia ha spiegato il presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni. La manovra va cambiata – ha evidenziato Formigoni – bisognerebbe applicare la logica del buon padre di famiglia che carica il peso dei tagli su tutti i figli. Qui invece si carica tutto su un figlio solo, per altro quello virtuoso, che sono le regioni e, in questo caso, ci troviamo di fronte ad un padre sciamannato.ERRANI – I tagli contenuti nella manovra correttiva non cadono sulle regioni come enti ma sui cittadini e sulle imprese. Su 4,9 miliardi relativi a trasferimenti di competenza sul trasporto pubblico locale, sul fondo per le attivita’ produttive, sull’ambiente e sui servizi, ne vengono tagliati 4,3 miliardi ha spiegato il presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani.Errani ha ricordato che le regioni vogliono partecipare a pieno titolo e vogliono fare fino in fondo la propria parte con grande senso di responsabilita’. Ma quella messa a punto dal governo e’ una manovra irricevibile e insostenibile perche’ pesa con oltre il 50% sulle regioni.Errani ha anche spiegato che quella delle regioni non e’ una posizione corporativa o di schieramento partitico, ma e’ la sintesi unanime che i governatori hanno trovato.DE FILIPPO – I tagli contenuti nella manovra correttiva possono produrre molti danni al Paese. A sostenerlo e’ stato il presidente della regione Basilicata, Vito De Filippo. Secondo De Filippo in questo modo le regioni vengono spinte in un angolo a gestire macroaziende sanitarie.La sanita’ rappresentera’ infatti il 97% del bilancio delle regioni. Inoltre, ha concluso il presidente della Basilicata, non capisco l’entusiasmo delle imprese. Con l’azzeramento del fondo unico per le attivita’ produttive i danni saranno soprattutto per loro.COTA – Quello che mi preme sottolineare e’ che non vengano colpite le regioni virtuose ha precisato il presidente della regione Piemonte, Roberto Cota. Il governatore del Carroccio ha auspicato che ci siano differenziazioni tra le regioni virtuose e quelle meno virtuose. In questo senso abbiamo colto la disponibilita’ del governo.POLVERINI – Se la manovra correttiva non dovesse essere modificata, la regione Lazio sarebbe costretta a tagliare 400 milioni di euro dai fondi destinati al trasporto pubblico locale. Lo ha spiegato il presidente della Regione, Renata Polverini, al termine della seduta straordinaria della conferenza delle regioni dedicata alla manovra. Polverini ha sottolineato che l’obiettivo delle regioni non e’ quello di tirarci fuori da una manovra che riteniamo utile ma e’ quello di veder partecipare tutti i livelli della spesa pubblica al processo di risanamento. In questo modo, ha concluso Polverini, rischiamo di vanificare la lotta agli sprechi che abbiamo gia’ avviato.CHIODI – Si tratta di una manovra durissima che le Regioni non sono assolutamente in grado di sostenere ha detto il Governatore dell’Abruzzo, Gianni Chiodi, a margine della conferenza stampa di tutti i Presidenti delle Regioni sulla manovra di bilancio presentata dal Governo.Non e’ vero che ora i sacrifici devono farli le Regioni – ha spiegato meglio il presidente – Finora abbiamo fatto la nostra parte sul fronte dei conti pubblici e del debito. E’ chiaro che siamo pronti a sostenere sacrifici in nome di quel risanamento che si e’ imposto il Governo nazionale e sul quale c’e’ piena condivisione anche da parte delle Regioni, ma queste sono condizioni inaccettabili. Il presidente Chiodi ha partecipato alla Conferenza straordinaria delle Regioni votando e sottoscrivendo al termine della riunione un documento che chiede al Governo di rivedere l’entita’ dei tagli a fronte di una disponibilita’ delle Regioni alla politica del rigore. Su questo aspetto, il presidente Chiodi, in sede di Conferenza delle Regioni, ha voluto inserire nel documento il concetto di virtuosismo riferendolo ai comportamenti anziche’ alle Regioni, portando proprio l’esempio dell’Abruzzo. Ci sono delle Regioni – ha ribadito – che stanno attuando una politica virtuosa di risanamento del debito e di riduzione delle spesa: questi sono comportamenti virtuosi e come tali e’ necessario sottolinearli nel confronto con il Governo.ZAIA – Una soluzione per allegerire la manoVra finanziaria a carico delle Regioni? Fare i tagli applicando i costi standard. Cosi’ il governatore del Veneto, Luca Zaia, secondo il quale i tagli andrebbero realizzati soltanto alle regioni non virtuose. Il veneto spende un milione e 800 mila euro l’anno di missioni all’estero – ha esemplificato Zaia -, altre Regioni arrivano a 50 milioni. Non e’ giusto tagliare del 50% a chi e’ gia’ virtuosso, mentre chi non lo e’, pur subendo il ridimensionamento, si trova a poter spendere una cifra enorme. Dopo aver osservato che da parte del Governo ci sono chiari segnali di apertura nei confronti delle Regioni, Zaia ha aggiunto che noi oggi siamo chiamati a fare l’amministrazione dell’impossibile in un momento di grossa difficolta’. Il dibattito in corso, e di cui uno dei protagonisti e’ anche il presidente Formigoni – ha specificato rispondendo ai giornalisti, a margine della seduta di giunta -, si sta svolgendo in tutti i Paesi europei. Noi vogliamo confrontarci con il governo e trovare una via d’uscita, visto che lo stesso governo ci ha detto che e’ possibile discutere sulle modalita’, ben s’intende fatti salvi i saldi.Non essiste provvedimento di Governo – ha ricordato Zaia -, anche nel passato, che non abbia ricevuto delle modificazioni primma di essere approvato. Il governatore veneto ha concluso precisando che, a suo avviso, si trovera’ senz’altro un punto di equilibrioi, precisando comunque che per quanto riguarda i ministeri si puo’ tagliare anche di piu’.

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