MANOVRA: CGIL, TAGLIO CONTRIBUTI E’ PIETRA TOMBALE SU EDITORIA

Nella manovra c’e’ anche una pietra tombale sull’editoria. A denunciarlo e’ il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, nel sottolineare che all’articolo 29, comma 3, si prevede che con la gestione 2013 cesseranno i contributi diretti all’editoria.Non solo, aggiunge il sindacalista, si prevede che dal primo gennaio del prossimo anno dovra’ essere rivisto il regolamento di attribuzione delle attuali pochissime risorse, ma non piu’ la contribuzione diretta. Peccato che le aziende chiuderanno prima. Le risorse destinate all’editoria erano gia’ risibili e con l’ultima manovra del governo Berlusconi sono state tagliate da 170 milioni di euro a 45 per il 2012.Gia’ cosi’ avrebbero provocato tante chiusure, ora prevedendo la cessazione del contributo diretto, nessuna banca fara’ piu’ credito e la chiusura sara’ massiccia e immediata.Secondo Fammoni conseguenza di questa norma e’ il tracollo di un settore che fattura 500 milioni di euro, migliaia di lavoratori licenziati, in mobilita’ o in cassa integrazione sia nelle testate che nell’indotto e che con le nuove norme previdenziali difficilmente arriveranno a pensione. Cioe’ un grande problema sociale, uno strutturale mancato introito per lo Stato e molte spese in piu’, finche’ sara’ possibile dare ammortizzatori. Infine si crea un grande problema di liberta’ per l’informazione perche’ cosi’ si impone il silenzio a tante testate. Non ci aveva ancora mai provato nessuno. E’ un’altra norma che va assolutamente cambiata e per questo – conclude Fammoni – riparte la mobilitazione di tutto il mondo dell’editoria. ASCA

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