MANOVRA: CANTONE (SPI-CGIL), INGIUSTA E INIQUA ANCHE CON EMENDAMENTI

‘Non cambia la sostanza, non cambia il giudizio di ingiustizia e iniquita’. Cosi’ Carla Cantone, Segretario generale Spi Cgil commenta gli emendamenti apportati alla manovra del governo in tema di invalidita’ e accompagnamento.In particolare, sull’invalidita’ civile, secondo Cantone, ci si ravvede sulle gravissime patologie, ma si esclude di riconoscere l’invalidita’ a persone con piu’ patologie che, sommate fra loro, hanno effetti invalidanti. E voglio ricordare che resta peraltro confermato l’innalzamento del punteggio (dal 74 all’85 per cento) per avere il riconoscimento. Quanto agli assegni di accompagnamento, peggiora nettamente la situazione. Con l’introduzione della parola ‘permanente’ – precisa Cantone- si possono escludere quelle patologie gravi che sono invalidanti al 90 per cento e non al 100 per cento. In altre parole, se una persona anziana riesce a camminare a fatica solo con il supporto del deambulatore, non avra’ piu’ il diritto all’assegno.Insomma – aggiunge -, ci pare una presa in giro. Si doveva risparmiare sui falsi invalidi, e invece si colpiscono i veri invalidi e le persone fragili. Si toglie il diritto agli assegni , affermando che chi non ne godra’ piu’ potra’ avvalersi dei servizi integrati sul territorio. Ma ad oggi questi servizi coprono solo il 14per cento dell’intera platea degli interessati.Infine, un paese civile dovrebbe saper leggere i bisogni veri delle persone con disabilita’ – conclude -, dovrebbe dotarsi di regole che valgano per tutti, operando con gli opportuni controlli, all’insegna della giustizia e dell’equita’.asca

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