MANOVRA: BORGHI (ANCI), COLPO A CUORE DIRITTI FONDAMENTALI DEI CITTADINI

Bisogna dire parole di verita’ al Paese: con l’approvazione della manovra e il taglio del fondo di riequilibrio ai piccoli Comuni, oltre otto milioni di cittadini italiani, collocati soprattutto nelle aree interne e montane, si vedranno scomparire progressivamente servizi essenziali come scuola, assistenza, sanita’, sicurezza. E’ quanto dichiara Enrico Borghi, Vicepresidente ANCI al termine della riunione odierna della Conferenza Unificata.Il fondo di riequilibrio, lo dice la parola – spiega – serve per mettere i piccoli Comuni in condizione di assicurare ai cittadini la parita’ di trattamento sancita dalla Costituzione nei diritti di uguaglianza e di cittadinanza. Non serve per finanziare inesistenti auto blu, ma per sostenere le mense e i trasporti scolastici, la pulizia dalla neve e delle strade, il sostegno all’handicap e alla terza eta’ in territori molto diffusi e sparsi in cui il costo procapite dei servizi e’ elevato. Serve per sostenere quel welfare locale che ha consentito all’Italia di assorbire gli urti di una crisi epocale e di garantire la coesione sociale, la tenuta del Paese.Questo taglio lineare e indiscriminato, in assenza di fiscalizzazione sostitutiva che possa consentire ai Comuni di compensare la diminuzione dei trasferimenti – sottolinea Borghi – e’ un colpo al cuore ai diritti fondamentali dei cittadini. Perche’ senza queste risorse, peraltro garantite da una legge dello Stato ora rimangiata a pochi mesi dalla sua approvazione, i Comuni, soprattutto se piccoli e montani, non potranno assicurare ai cittadini le prestazioni che la Costituzione attribuisce loro.E’ un fatto grave, che meriterebbe attenzioni adeguate che fin qui non sono arrivate da un ceto dirigente – conclude Borghi – che sembra essere piu’ preoccupato dei litigi tra i Ministri che del fatto che tra un paio d’anni si chiuderanno scuole e ospedali in ogni parte d’Italia.ASCA

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