MANOVRA: AVVOCATI E MAGISTRATI, NO TAGLI A GIUSTIZIA
Un appello comune per rilanciare la politica sulla giustizia a partire dalla necessita’ immediata di eliminare i tagli previsti dalla manovra finanziaria. A sottoscriverlo sono stati l’Organismo unitario dell’Avvocatura italiana e l’Associazione nazionale magistrati, rilevando che dai suddetti tagli sono stati salvaguardati alcuni settori della pubblica amministrazione per la loro valenza strategica. Ed e’ incredibile che la Giustizia non sia tra questi. Oua e Anm chiedono, quindi, l’inapplicabilita’ per l’amministrazione della giustizia di alcuni articoli del decreto legge (quelli inerenti ‘taglia-oneri’ amministrativi, missioni di spesa e monitoraggio della finanza pubblica, turn over, personale dipendente prossimo al compimento dei limiti di eta’ per il collocamento a riposo e riduzione degli assetti organizzativi), nella parte in cui prevedono riduzioni di fondi e personale, non solo rispetto alle dotazioni di organico ma anche rispetto alla situazione delle attuali presenze in servizio. Inoltre, magistrati e avvocati ricordano come le risorse materiali e umane del settore siano palesemente insufficienti: la scopertura media dei posti in organico supera il 12% (e si sale di molto se si considera il personale in part-time), di cui 12% per i magistrati ordinari, 14 % per i magistrati onorari, 13% per il personale amministrativo e il 27% per i dirigenti. Dal 1996 ad oggi la pianta organica del personale amministrativo, e’ stata ridotta di oltre 8 mila unita’.