Mancata perequazione, i pensionati toscani ci perdono 162 milioni di euro. Lo Spi: Sabato tutti in piazza a Roma

La mancata perequazione delle pensioni costa 162 milioni di euro in tre anni ai pensionati toscani. Cappelli (Spi Cgil Toscana): ?Clamoroso passo indietro. Per questo e per altro saremo in piazza sabato 9 febbraio a Roma alla manifestazione di Cgil-Cisl-Uil?Sono circa 162 milioni di euro: Š questa la cifra che i pensionati toscani perderanno nel triennio 20192021 a causa della mancata perequazione delle pensioni introdotta con il maxi-emendamento all?ultima Legge di Bilancio, ?un clamoroso passo indietro rispetto agli impegni assunti dal precedente Governo che aveva stabilito il ritorno dal 1ø gennaio 2019 ad un meccanismo di rivalutazione che fosse in grado di tutelare il potere d?acquisto dei pensionati italiani?, sottolinea la Segretaria generale dello Spi Cgil Toscana Daniela Cappelli.Il calcolo dello Spi Cgil Toscana si basa sull?ipotesi che nel triennio la rivalutazione resti all?1,1%: se il tasso sar… maggiore, la perdita sar… ancora pi— elevata (IL LINK alle tabelle). E? evidente che le perdite annuali si sommeranno a quelle di ogni anno successivo al 2021, non saranno recuperabili ed a queste va aggiunto anche quanto perso dal 2012 ad oggi per effetto dei precedenti blocchi della perequazione.Un popolo, quello dei pensionati, che oltre a tutto ci• Š stato escluso dal bonus di 80 euro ed ancora paga la differenza sulla tassazione rispetto ai lavoratori dipendenti.?Tutto questo sta dentro alle ragioni e al giudizio critico che abbiamo espresso sulla manovra di bilancio e che hanno portato Cgil, Cisl e Uil alla elaborazione di una piattaforma e a decidere la manifestazione nazionale del 9 febbraio a Roma – aggiunge la Segretaria generale -. Una manovra che presenta elementi di inadeguatezza per sviluppo e lavoro, e che indebita il Paese per i prossimi 2 anni; che non pensa a nuove politiche che mettano al centro lavoro, giovani, donne e pensionati; che non fa niente per il contrasto alla povert…, o per i processi di redistribuzione; che non pensa alla scuola, agli investimenti in infrastrutture, al sostegno alle politiche industriali, ai finanziamenti per il rafforzamento del Servizio sanitario nazionale?. Cappelli conclude cos: ?La piattaforma unitaria parte da proposte e richieste concrete su questi e altri temi. Per tutte queste ragioni saremo a Roma in piazza S. Giovanni il 9 febbraio. Invitiamo tutti a rivolgersi alle nostre sedi per poter partecipare?.

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