Mafie: commissione inchiesta Toscana parte da ascolto Arpat

Si partirà dall’inchiesta Keu ascoltando i vertici di Arpat (il 14 giugno), poi l’assessore regionale all’ambiente Monia Monni in relazione ai procedimenti di bonifica, seguiranno i sindaci dei territori coinvolti. E’ il programma che si è data la commissione d’inchiesta del Consiglio regionale sulle infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata in Toscana. “Il nostro obiettivo è quello di suggerire soluzioni e proposte concrete a Consiglio e Giunta per evitare che episodi simili a quello su cui stiamo indagando si ripetano – ha spiegato la presidente Elena Meini (Lega) -. Ad oggi abbiamo conoscenza solo di elementi giornalistici. Dobbiamo lavorare sull’aspetto amministrativo anche per produrre una relazione finale realmente utile, non un ennesimo report da chiudere in un cassetto”. La vicepresidente Lucia De Robertis (Pd), riporta una nota del Consiglio regionale, ha proposto modifiche al programma proposto da Meini. “In relazione all’inchiesta Keu le audizioni dovranno essere legate solo ai reati contestati”, sostiene De Robertis, perché “allo stato dell’arte non esiste altra correlazione”. Per Irene Galletti (capogruppo M5s), “serve sondare illeciti con la stessa matrice e accertare se questo filone di inchiesta è in qualche modo legato allo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi come compost”. Per Alessandro Capecchi (Fdi) il perimetro della commissione d’inchiesta “non può essere solo di matrice ambientale. Non scordiamoci che in conseguenza alle indagini è stato revocato l’incarico al capo di gabinetto della Regione”. Propone una “modifica al regolamento” del Consiglio regionale, infine, il consigliere di Italia Viva Maurizio Sguanci perché “ha dell’incredibile la possibilità di portare emendamenti un attimo prima della votazione. Non si ha il tempo di verificare e approfondire”. (ANSA).

Pulsante per tornare all'inizio