Mafia: rapporto LiberaIdee, per Toscani fenomeno globale Per intervistati ‘preoccupante ma non pericoloso’
In Toscana il fenomeno mafioso percepito da otto intervistati su dieci come un fenomeno globale e per quasi quattro rispondenti su dieci la presenza della mafia nella propria zona si pu considerare marginale, mentre per una quota poco inferiore si tratta di un fenomeno preoccupante ma non pericoloso. E’ quanto emerso dalla fotografia sulla percezione e presenza delle mafie e della corruzione in Toscana scattata da Libera che ha presentato il rapporto LiberaIdee, una ricerca sociale quantitativa e qualitativa su 216 questionari. Secondo i rispondenti, tra le attivit principali della mafia in Toscana vi innanzitutto il traffico di stupefacenti (60,5%), seguito da lavoro nero(35,3%) e appalti truccati(33,5%). Altri reati segnalati sono lo sfruttamento della prostituzione(26%), la corruzione dei dipendenti pubblici (21,9%), e il riciclaggio di denaro (19,5%). Per quanto riguarda la politica, sempre secondo quanto emerso dal questionario, soltanto l’12% dei rispondenti si ritiene politicamente impegnato, mentre il 56,9% dice di tenersi informato ma senza partecipare. Ben il 17,6 dichiara che la politica non gli interessa o che genera disgusto. Dalle risposte date si evince che si riduce anche la tendenza all’associazionismo: infatti due rispondenti su cinque non aderiscono ad alcuna associazione, mentre la maggior parte di chi si attiva su questo fronte dedica il suo tempo soltanto a una realt associativa. Una regione dove la mafia viene percepita come fenomeno marginale o preoccupante ma non pericoloso e dove la corruzione abbastanza diffusa nella percezione e nelle esperienze dei cittadini. Con una sfiducia soprattutto nei confronti di membri del governo e del Parlamento e dei partiti. E dove chi potrebbe o dovrebbe denunciarla ha paura delle conseguenze o ritengono la corruzione un fatto normale. (ANSA).