La mafia non un problema della Sicilia e del Meridione ma un male che investe l’Italia e il mondo intero. Un male che si pu combattere e che verr distrutto. Cos, Maria Falcone, sorella del magistrato assassinato il 23 maggio 1992 a Palermo, ha raccontato la sua esperienza agli studenti delle scuole medie di Monteroni d’Arbia e dell’Istituto d’Arte Duccio di Buoninsegna di Siena nell’azienda agricola di Suvignano (Monteroni d’Arbia) confiscata alla mafia nel 2007. Giovanni – ha aggiunto – diceva sempre che la mafia si pu sconfiggere insegnando ai giovani il senso profondo della legalit e creando una societ diversa fatta di valori sani. L’incontro stato promosso dalla Provincia di Siena nell’ambito di Leggere Volare – Festa del Libro per ragazzi e giovani in collaborazione con il Comune di Monteroni d’Arbia. Il compito di voi giovani – ha detto Alessandro Pinciani, assessore alla Cultura della Provincia di Siena – quello di non restare indifferenti di fronte alla mafia che una vera e propria piaga sociale. In questo modo il sacrificio di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino e di tutti coloro che sono morti per servire lo Stato sarebbe vano e tutti sarebbero morti due volte. Un operato, quello dei due magistrati, che rivive oggi nelle tante azioni rivolte a ristabilire la legalit . Anche per questo Regione Toscana, Provincia di Siena e Comune di Monteroni d’Arbia sono da tempo impegnati per ottenere dal Demanio la gestione dell’azienda di Suvignano per trasformarla in un complesso che sia utile per la societ e segni una sconfitta per il mondo della criminalit organizzata ha aggiunto Jacopo Armini, sindaco di Monteroni d’Arbia. (ANSA).
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