LUCRAINA NON DEVE DIVENTARE UNALTRA SIRIA: NON STIAMO ZITTI

Tira tira tira, finisce che la corda si spezza. In Ucraina siamo ad un passo dalla rottura. Le diplomazie hanno preso ad accusarsi e i mezzi corazzati a muoversi: si ? sparato. Le guerre, come sappiamo, son brutta cosa, molto brutta; ma qui tra i contendenti c?? la possibilit? che siano coinvolti apparati militari come quello russo e statunitense, le due potenze nucleari pi? grandi del mondo. Il solo fatto che possano mettere il dito sul grilletto fa tremare i polsi a qualunque persona dotata di buon senso. Eppure, se guardiamo a come siamo arrivati sin qui, il buon senso non ? parso certo appartenere a chi ha gestito questa vicenda n? a coloro che per opportunismo o inettitudine hanno rinunciato ad occuparsene. Il pericoloso intreccio di interessi energetici e nazionalistici ha avuto la meglio sul bene supremo della pace, e l?Europa degli stati nazionali si ? divisa tra questi due fronti; rinunciando a giocare un ruolo unita, ha finito per assecondare il processo che ci ha portati sin qui. Sono gli stessi errori e la stessa miopia che si sono visti in Siria e che stanno pagando tante vittime innocenti. Bisogna evitare che si determini la stessa spirale, c?? ancora la possibilit? di rimediare, si possono ancora allontanare quei diti dai grilletti. Se l?Europa si ? unita per assicurarsi un futuro di prosperit? e di pace, i suoi governanti non possono tradire la sua ragion d?essere e se hanno dimenticato il loro mandato ? tempo che i popoli europei tornino a ricordarglielo. E? tempo che il popolo della pace torni a far sentire la propria voce, e la CGIL ? parte di questo popolo. Non restiamo in silenzio.˜

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