Loperaio non vota pi? a sinistra? La politica riparta dallascolto dei bisogni

Marted 20 marzo, dalle 9 presso la sede di Cgil Toscana in via Pier Capponi 7 a Firenze, per l’esecutivo regionale dell’organizzazione ? previsto un seminario sull’analisi del voto alle ultime elezioni politiche. Presenti gli esperti Antonio Floridia (Osservatorio Elettorale della regione Toscana) e Lorenzo De Sio (docente Scienze Politiche Luiss di Roma)Il voto si ? rivelato una sconfitta storica, brutale, per la sinistra. Per il Pd in particolare, ammesso che i democratici – dicono i pi? birichini – possano ancora essere annoverati di sinistra. Ma il voto ? stato una sconfitta, o almeno una lezione, anche per il sindacato? Sembrerebbe di s visto che gli operai pur di non votare il Pd o altri a sinistra hanno votato la Lega e il Movimento 5 Stelle. S, ? cos – osserva Dalida Angelini, segretaria della Cgil Toscana -, ho letto ad esempio le interviste di ex operaiLucchini che hanno scelto di votare Lega…?. Una ferita per la Cgil, che quegli operai difende, rappresenta? Abbiamo detto con forza in questi anni che non bisognava raccontare un paese irreale – continua Angelini – ma andare tra la gente e capirne i bisogni. Noi come Cgil lo abbiamo fatto e credo che i risultati si siano visti. Le indagini dicono di una fiducia crescente dei cittadini nei nostri confronti?. Una Cgil fatta di iscritti leghisti e grillini va bene lo stesso o pone un problema? Non ci sono, alla radice, valori distanti, inconciliabili, sul modello di societ?, solidariet?, immigrazione, concetto di famiglia e cos via? S, c’? stato per me anche un voto di protesta – aggiunge Angelini -. Noi come sindacato abbiamo un compito, parlare alle persone. La politica non lo ha fatto. Il voto ci dice che dobbiamo farlo ancora di pi? e provare a ricostruire quella modalit? di fare sindacato che ? pi? difficile, pi? faticosa, che significa stare sempre di pi? con le persone?, aggiunge Angelini. Gi? nel 1996 una˜ indagine commissionata dalla Cgil Lombardia indicava la Lega come il primo partito tra gli operai, con il 33%. E gi? nel 2013 sulla stampa si leggeva: Caro Pd hai perso gli operai?, con il sindacato confederale Cgil, Cisl e Uil che era indicato come una vittima dell’ondata elettorale di Grillo.Alle elezioni dello scorso 4 marzo gli operai che votavano a sinistra hanno dunque votato Di Maio anche se ha attaccato i sindacati, li ha talvolta irrisi. Ma il punto ?: Salvini abolisce la Fornero? Allora voto Salvini, proviamo a cambiare qualcosa. Gi?, la legge Fornero, l’articolo 18. L si ? consumato lo strappo tra sinistra e operai, con il Pd che ha cambiato lo Statuto dei lavoratori: Non lo aveva fatto Berlusconi, lo hanno fatto i nostri…?. I diritti, le pensioni. La crisi. Grillo mi offre il reddito di cittadinanza? Allora voto i grillini. Il voto di pancia, non per un ideale, un sogno, un orizzonte. Il voto per l’interesse dell’oggi. Mi iscrivo alla Cgil perch? sa difendermi sul lavoro, non per la storia? che porta con s?, poi voto Salvini o Grillo. Preoccupante tutto questo per il sindacato? Alla radice di tutto ci? c’? una perdita di valori – prosegue Angelini -. Questo preoccupa, perch? noi del sindacato siamo portatori di valori della sinistra, mentre la politica di sinistra ha guardato meno a quei valori?. Come vanno gli iscritti alla Cgil? Abbiamo chiuso oggi il tesseramento – dice Angelini -. C’? una ripresa degli iscritti al sindacato. Certo, in alcuni settori colpiti dalla crisi, come l’edilizia, c’? un calo. Cos come gli iscritti ai pensionati, perch? i pensionamenti calano, per effetto della Fornero?.(intervista di Stefano Vetusti a Dalida Angelini, segretaria generale Cgil Toscana, pubblicata su La Nazione – pagine regionali – del 15 marzo)

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