Stato d’agitazione dei poligrafici de ‘Il Tirreno’ Pronti 5 giorni sciopero contro Cig covid al 30% per tutti

Il gruppo Sae, editore de “Il Tirreno”, ha deciso di aprire la cassa integrazione Covid al 30% per tutti i 39 poligrafici del quotidiano. Una decisione inaccettabile e incomprensibile. Per questo motivo l’assemblea dei poligrafici, riunitasi stamani in assemblea, ha deciso di proclamare immediatamente lo stato di agitazione e di presentare all’azienda un pacchetto di 5 giorni di sciopero. Il primo giorno di sciopero riguarderà l’intera giornata lavorativa di sabato 3 aprile.
Fino ad oggi i poligrafici hanno lavorato ad orario pieno. Il gruppo Sae, viste le difficoltà che sta incontrando in questo momento delicato, ci ha comunicato l’intenzione di voler aprire la cassa integrazione Covid per tutti i 39 poligrafici, dal 5 aprile fino al prossimo 30 giugno. Slc e le rsa, con grande senso di responsabilità, hanno cercato di raggiungere un’intesa con l’azienda al fine di ridurre l’impatto sui lavoratori: il gruppo Sae non ha però accettato la nostra proposta di applicare una cassa Covid al 10% (ossia un taglio di circa mezz’ora all’orario lavorativo giornaliero). La posizione dell’azienda è stata incomprensibilmente irremovibile. L’applicazione della cassa Covid al 30% (ossia un taglio di circa due ore di lavoro giornaliero) significa infliggere un duro colpo sia in termini di qualità finale del prodotto editoriale, sia in termini di contraccolpi economici nei confronti dei lavoratori (circa 400 euro in meno in busta paga).
Il peso di questa crisi non può essere scaricata esclusivamente sui poligrafici, al gruppo Sae chiediamo perciò senso di responsabilità e di rivedere le proprie scelte.
Graziano Benedetti, segretario generale Slc Cgil Livorno

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