ÿQui non si pagher con la cassa integrazione, ma con gli infarti e i tic da stress s¯. Ci scherza su Giuseppe Luongo (Cgil), quando il clima nella sede delle poste di via Piave si fa pi pesante. ®Siamo stanchi di fare da parafulmine – ripetono gli impiegati dei tredici uffici postali della citt – i clienti devono rendersi conto che anche noi siamo vittime dei disservizi dell?azienda¯. Sar che ormai le prestazioni richieste agli sportellisti sono pi di sessanta. Sar che, come ripete Rosaria Stefani (Cisl), ?dopo 29 anni di servizio la busta paga non supera ancora i 1.150 euro?. Mettiamo pure che quando ai livornesi in coda viene chiesto di spostarsi da una filiale all?altra per snellire i tempi di attesa piovono quasi sempre parolacce. Ma tra i lavoratori si respira davvero aria di bufera. Non mancano le accuse (?subiamo continue pressioni perch in qualunque momento possiamo essere spostati da un ufficio all?altro) e le rivendicazioni (?l?azienda deve metterci in condizione di lavorare con dignit ?). Con una preoccupazione. ®L?impressione – riprende Luongo – che si stia andando verso la concentrazione delle prestazioni nei grandi uffici postali, a discapito delle piccole filiali, che per offrono un servizio pi capillare e impediscono l?accavallarsi del lavoro tra i dipendenti¯. A preoccupare l?esercito delle poste anche l?emorragia di pensionati che potrebbe diffondersi sulle altre sedi dalla chiusura di sportelli rionali come quello di via Pannocchia. ®Al momento – chiariscono alcuni dei direttori di filiale presenti in sala – i pensionati sono la nostra principale fonte di entrata, visto che i giovani non hanno molti risparmi e le aziende sono in difficolt (la Master, ormai in chiusura, legata ad esempio alle filiali 6 e 7). ? anche per questo che serve subito una nuova sede: i lavoratori possono rattoppare il disservizio, non trovare soluzioni¯. I sindacati, attraverso un documento ufficiale, chiederanno all?azienda di velocizzare i tempi di risoluzione della questione ?Colline? e di rivedere le regole che al momento consentono il discusso trasferimento del personale da un ufficio all?altro. J.G. DA IL TIRRENO
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