ÿ?Qui ci vuole una protesta clamorosa?. Lo hanno urlato a pi riprese diversi lavoratori dell?Eni che ieri pomeriggio hanno presidiato l?entrata della raffineria in occasione dell?incontro tra vertici aziendali e rappresentanti sindacali. Una cinquantina le tute blu presenti davanti all?ingresso della raffineria. ?Siamo pochini purtroppo? si lascia scappare un lavoratore dai capelli brizzolati, che conclude a malincuore: ?Mi aspettavo una partecipazione maggiore?. In mezzo al piazzale campeggiano una decina di bandiere di Cgil, Cisl e Uil. A una cinquantina di metri dall?entrata c? pure una pattuglia della polizia per vigilare che tutto fili liscio senza problemi. Molti lavoratori, fra quelli presenti al presidio, sono convinti che ?serve una protesta simile a quella realizzata dagli operai dell?Innse, una protesta che possa avere un grande rilievo mediatico?. E? a questo punto che un lavoratore sulla cinquantina azzarda: ?Arrampichiamoci anche noi sulle ciminiere?. Davanti al piazzale si formano diversi capannelli di operai. C? chi sbraita, chi cerca conforto, e c? chi continua a ripetere:?Se penso alla Klesch mi vengono i brividi. Sempre che gli americani non offrano un piano industriale serio e la volont di investire?. La tensione alta: ?Scioperiamo per due settimane. E? l?unico modo per far rispettare i nostri diritti e la nostra dignit ?. Il ping-pong di interventi diventa incessante, e a un certo punto un operaio affonda: ?Qui dobbiamo fare come in Francia: sequestrare i dirigenti?. Un attimo di pausa, poi l?operaio in questione sorride e aggiusta il tiro: ?Forse ho esagerato – ci scherza su – per serve davvero una protesta dura?. Qualcuno va contro corrente e sbotta: ?Mi sembrate tutti matti. Nessuna protesta servir a far cambiare idea a quei signori?. C? chi invita alla calma e alla ragionevolezza: ?Restiamo uniti e non litighiamo fra di noi, l?unica maniera per ottenere qualcosa?. Intorno alle 13.30 arrivano anche il presidente della Provincia Giorgio Kutuf e il sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci. Qualcuno, fra gli operai, mugugna. ?Che fine ha fatto Cosimi? Perch non c? adesso?? sbraita un ragazzo. Kutuf e Bacci vengono avvicinati dai lavoratori. ?Basta con le solite belle parole, adesso giunto il momento che vi muoviate sul serio? gridano a Kutuf , che risponde: ?Stiamo facendo il massimo, la questione complicata. Gi complesso relazionarsi con una multinazionale italiana, figuriamoci con un fondo straniero?. Bacci annuisce, e aggiunge: ?Il governo deve darci una mano?. Giovanni Pardini, leader provinciale della Cisl, gli fa eco: ?Al governo chiediamo un passo in avanti?. Al presidio intervenuto anche il consigliere di Sinistra e Libert Lamberto Giannini: ?Il fatto desolante che davanti al cancello della raffineria ci sono solo i lavoratori dell?Eni. Mancano le istituzioni, e mancano soprattutto i livornesi. Tutta la citt , in questi momenti difficili, dovrebbe far quadrato e restare unita?. David EvangelistiDA IL TIRRENO
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