Livorno: Cgil; appello ai sindaci, “tutelare le fasce più deboli attraverso una pressione fiscale più bassa”

Le pubbliche amministrazioni in questi giorni stanno varando i bilanci preventivi, atti importanti che definiscono le scelte economiche e politiche in termini di servizi, ambiente, personale, pressione fiscale, politiche sociali, investimenti e lavoro.
Oggi più che mai, a seguito della grave crisi sanitaria e sociale che stiamo attraversando, si rende sempre più necessaria una maggiore attenzione alle scelte che devono essere messe in campo a sostegno dei soggetti più fragili.
A tutti i sindaci della provincia di Livorno rilanciamo perciò l’invito ad aprire un confronto sul bilancio di previsione. E’ infatti sempre più necessario dar voce a quelle nuove esigenze nate con la crisi e a quelle che con questa crisi purtroppo si stanno aggravando. Anche nella nostra provincia sono molti i nuclei familiari che stanno soffrendo una complessa crisi economica e sociale legata alla riduzione delle retribuzioni conseguente alla crisi delle aziende del territorio. Senza dimenticare che la nostra provincia – già prima dall’inizio di questa drammatica pandemia – vedeva la presenza di due aree di crisi industriale complessa.
Ai Comuni chiediamo pertanto di provare a dare risposta a questi cittadini applicando una minore pressione fiscale e prevedendo soglie di esenzione e di riparametrazione in base ai redditi dei nuclei familiari, con possibilità di trovare forme di dilazione più ampie laddove è possibile. Riteniamo pertanto fondamentali interventi sulla fiscalità locale finalizzati a garantire equità attraverso la progressività, con maggiore incidenza del prelievo sulle fasce di reddito più alte.
Non chiediamo altro se non l’applicazione dell’art 53 della nostra Costituzione che cita: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Un articolo che oggi più che mai è attuale e non più rinviabile nella sua applicazione.
Monica Cavallini, vicesegretaria generale Cgil Livorno

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