LIBERARE LE DOMENICHE – LE MANIFESTAZIONI DELLA FILCAMS CGIL E DEI SINDACATI DEL COMMERCIO CONTRO LE APERTURE DOMENICALI

ÿ- Le manifestazioni di Firenze e Pisa -ÿ- Festivi, ridateci le mamme- Basta col lavoro di domenica: in piazza Repubblica tante famiglie con bambini -®La domenica voglio stare con babbo e mamma¯. Ci sono anche i bambini, in piazza della Repubblica. Indossano pettorali di cartone con slogan contro le aperture domenicali degli esercizi commerciali che, dicono i sindacati, ®faranno aumentare i costi ma non i consumi se non si opera per superare questo periodo di depressione e la perdita del potere di acquisto delle famiglie¯.ÿIeri la manifestazione indetta da Cgil, Cisl, Uil, insieme contro la liberalizzazione degli orari di lavoro dei negozi varata dal governo Monti. Protesta non partecipatissima ma sentita, soprattutto da chi ha famiglia: ®Quando Š festa lasciateci stare con i nostri bambini¯ gridano le madri – ®la maggior parte degli addetti al commercio Š composto da donne, e la conciliazione tra lavoro e vita privata con queste nuove disposizioni diventer… impossibile¯ spiega una ragazza – ®anche Dio il settimo giorno si ripos•¯ fanno eco i pap… mentre le percussioni indiavolate dei Bandao attirano pubblico utile per il volantinaggio.I sindacati chiedono l?intervento della Regione ®che, nel frattempo, ha fatto ricorso alla Corte costituzionale in merito al provvedimento del governo – spiega Barbara Orlandi della Cgil – La risposta arriver… a giugno, intanto anche i Comuni dovrebbero dare un segno di vita, magari verificando l?effettivo andamento dei supermercati rimasti aperti la domenica: non solo i grandi e affollati centri commerciali¯.La Repubblica, 05.03.2012ÿÿBRACCIALETTO RIBELLE IERI PER I DIPENDENTI DI CARREFOUR E OBIAlla cassa con il ®lutto¯ al braccio®IL GUAIO Š che spesso la domenica le persone vanno nei centri commerciali per passare un po di tempo e sfuggire alla noia, mentre dallaltra parte della cassa cŠ anche chi lavora 12 giorni di fila prima di riuscire ad avere un giorno di riposo¯. La pensa cos Alfonso De Lucia, delegato Rsu Uiltucs di Carrefour. Alcuni dei suoi colleghi, costretti dal turno domenicale, non hanno potuto partecipare alla manifestazione di piazza della Repubblica cos, per manifestare il loro dissenso contro le aperture no stop, hanno indossato, il ?braccialetto della protesta?, una strisca di carta colorata con scritto ?la domenica non ha prezzo?.Un gesto che vuole ?mettere un po a disagio i consumatori? del Carrefour di Calenzano che , con i suoi 134 dipendenti Š stato uno dei primi centri commerciali ad inaugurare la stagione delle domeniche lavorative. ?Senza per• ? spiega De Lucia ? effettuare nessuna politica di assunzioni per assorbire le nuove ore lavorative?.Cos si Š passati dalle 8 ore di straordinario volontarie, una volta al mese, a un fitto programma di turni, giorni di riposo infrasettimanali e tirate da tour de force. ?La rotazione dei turni ? prosegue ? per quanto sia equa non ci ridar… mai indietro le domenica trascorsa in famiglia?. Famiglie come quelle delle madri che costituiscono il 70% dellorganico di Carrefour. ?Mentre la restante cinquantina di dipendenti sono padri di famiglia, costretti a lavorare in nome di non si sa quali profitti con a 4 e 6 km di distanza Gigli e Ipercoop di Sesto?.Un gioco al rialzo che lascia perplessi anche i 70 dipendenti di Obi in attesa del faccia a faccia con la direzione, programmato per il 9 marzo. Anche loro muniti ieri di braccialetto ribelle. ?Vogliamo sapere quali siano effettivamente i margini di guadagno dellazienda ? spiega Chiara Liberati di Filcams Cgil ? con laggiunta delle ore domenicali e quale sar… la politica su eventuali nuove assunzioni. Il contratto infatti presenta grossi problemi, soprattutto per lo storico ?maschilismo dellazienda e la mancanza di tutele per venire incontro alle esigenze delle donne lavoratrici che in cambio di pochi euro dovrebbero sacrificare la loro famiglia¯.Claudio CapanniClaudio Capanni, La Nazione ed. Firenze, 05.03.2012ÿPISAIn piazza la rabbia delle commesse Cortei contro lo shopping di domenica. A Carrefour al lavoro con un bracciale come segno di protesta®La domenica non ha prezzo¯, Š andata in onda in mezza Toscana, tra musica, cortei, striscioni e volantinaggi. Alcune migliaia di persone hanno manifestato in mezza Toscana per protestare contro la liberalizzazione dell`apertura dei negozi decisa dal governo Monti.Firenze e Pisa, con i loro cortei e presidi multicolori, sono stati i due centri focali della protesta organizzata da Filcams Cgil, Fisascat Cils e Uiltucs Uil per contestare lo shopping indiscriminato domenicale.ÿA Firenze, in piazza della Repubblica, il presidio Š stato movimentato anche dalla rumorosa presenza della Banda Bandao, una quarantina di percussionisti scatenati. ®Chiediamo ai sindaci delle principali citt… – spiega Barbara Orlandi, segretaria provinciale Filcams – di intervenire per convincere il governo a lasciare ai Comuni la facolt… di scegliere se accordare ai negozila possibilit… di aprire la domenica¯. In provincia di Firenze, la mappa delle aperture Š variegata: ogni domenica Esselunga apre cinque supermercati ma solo la mattina, mentre la C oop quattro ma per tutto il giorno. Carrefour, Conad, Pam, Meta, Billa e i Gigli sono sempre aperti. Sono molti i lavoratori che si oppongono alle aperture indiscriminate: alla Carrefour di Calenzano, dopo due domeniche consecutive di sciopero, ieri il centro commerciale Š rimasto aperto, ma i dipendenti hanno lavorato con un braccialetto di plastica al polso con lo slogan ®La domenica nonha prezzo¯. In piazza, a Firenze, anche molti bambini impegnati a scrivere cartelli che reclamavano la presenza domenicale delle rispettive mamme. A Pisa, invece, la protesta siŠ svolta nel pomeriggio con un corteo in corso Italia e presidio finale in piazza del Carmine, nelle vicinanze del municipio. Anche qui, la rumorosa presenza di una band, i Malatucada, il volantinaggio, il dialogo con i passanti, la distribuzione di volantini.In corteo c`era anche Monica, commessa di un ipermercato di San Giuliano. ®Io ho il vecchio contratto – dice – e posso rifiutarmi di lavorare la domenica, ma i ragazzi pi— giovani, assunti con il nuovo contratto, sono obbligati anche a lavorare tutti i festivi. Fino a che dovevamo lavorare una domenica al mese poteva ancora andare bene, ma adesso la situazione Š insostenibile e sono qui anche per loro¯. In mezzo al corteo pisano anche due amministratori, Federico Meini, assessore a Vecchiano e il vicesindaco di San Giuliano Juri Sbrana: ®Siamo qui per far riflettere la gente ha commentato – su quello che le aperture domenicali comportano per la vita delle persone, ma anche l`effetto negativo che avranno sui prezzi¯. Gli organizzatori della manifestazione pisana sono venuti in possesso dei dati di vendita di una grande struttura della zona che ha scelto di aprire tutte le domeniche. Dai dati di fatturato, secondo i sindacalisti, emerge che l`apertura domenicale ha provocato un aumento del volume delle vendite di appena lo 0,7% settimanale e quindi i ricavi probabilmente non arrivano a compensare le maggiori spese.Ovviamente, tra tanti scontenti, ci sono anche i lavoratori contenti. ®Grazie alla giornata retribuita con la maggiorazione del 30 per cento – spiega Lucia, una cassiera di una Esselunga fiorentina – posso mettere da parte qualche soldo in pi— che mi serve per far fronte meglio a pagare la rata del mutuo¯.ÿdi Carlo Bartoli, Il Tirreno, 05.03.2012ÿPRESIDIO CGIL Pisa, con le domeniche aperte l`incasso cresce dell`1% Erano circa un centinaio i lavoratori del commercio che hanno preso parte al presidio in corso Italia organizzato dalla Cgil in occasione della Giornata europea per le domeniche libere dal lavoro. Sono stati distribuiti volantini alle centinaia di persone a passeggio in centro di cui una parte dedita anche allo shopping. Cinzia Bernardini, segretaria provinciale Filcams-Cgil, insieme agli altri sindacalisti, ha animato la manifestazione chiamando il gruppo musicaleMalatucada che con il suo ritmo ha attirato l`attenzione della gente. Ed in questo modo Š stata un`occasione per distribuire volantini e parlare con la gente. E qualcuno ha detto di gradire la domenica con i negozi aperti. ®Abbiamo detto loro – afferma Cinzia Bernardini – che tenere aperto sette giorni su sette vuol dire fare aumentare i costi fissi di gestione che di conseguenza si riversano su un aumento dei prezzi. Considerazione che non era stata fatta da molti passanti¯.La Cgil Š venuta anche in possesso dei dati di fatturato della settimana in cui il commercio non ha chiuso i battenti la domenica del 19 febbraio. ®Quella settimana – fa sapere Cinzia Bernardini – fuori dalle venti previste, ovvero quella voluta dalle liberalizzazioni del governo Monti, il commercio di un`azienda della grande distribuzione ha registrato un aumento dell`incasso dello 0,7%. Questo vuol dire che la domenica aperta non porta grandi incassi perch‚ i soldi nelle tasche della gente sono quelli che sono¯.Alla manifestazione pisana hanno partecipato lavoratori e lavoratrici del commercio con famiglie al seguito (oltre ai bambini, qualcuno si Š portato dietro il cane, come nello spot). I lavoratori del commercio hanno voluto specificare che ®noi non siamo contrari alle domeniche, ma siamo disponibili per lavorare un certo numero di domeniche con regole condivise¯. E aggiunge la segretaria provinciale della Filcams-Cgil: ®Per questo motivo saremo a fianco della Regione e dei Comuni di Pontedera e di San Giuliano il giorno 5 giugno quando il Tar si esprimer… a riguardo¯. Al presidio organizzato dal sindacato hanno partecipato Francesco Nocchi, segretario provinciale del Pd, Yuri Sbrana, vicesindaco e assessore al Comune di San Giuliano, Federico Meini, assessore del Comune di Vecchiano. Erano presenti anche rappresentanti di Rifondazione comunista. Il presidio si Š svolto per tutto il pomeriggio fino oltre alle 19. Si Š svolto principalmente in piazza del Carmine, ma sono stati distribuiti volantini in tutto il corso. La band Malatucada si Š esibita anche davanti alla Coin che, ovviamente, era aperta. (g. P.)ÿ

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