L’Europa che vogliamo: l’intervento completo di Dalida Angelini al seminario dei sindacati europei a Bilbao

L’intervento di Dalida Angelini, Segretaria Generale Cgil Toscana, al seminario dei sindacati europei Proyectando Europa a Bilbao (19-20 settembre)Buenos dias a todos, Egun on denoi.Voglio ringraziare innanzitutto Loli Garcia e tutte le compagne e i compagni delle Comisiones Obreras dei Paesi Baschi per l?invito a questa bella e importante iniziativa e per la calorosa accoglienza. Grazie anche a Oscar Arenas per la perfetta organizzazione. Desidero poi portare un saluto caloroso da parte mia e di tutta la CGIL Toscana al Segretario Generale Nazionale Unai Sordo, che ci onora della sua presenza, e agli altri compagni, come Felisa Piedra, che in questi anni sono venuti a trovarci in Toscana. Un saluto ovviamente alla nostra collega tedesca Carolin Vollmann e a tutti i presenti.Care compagne e cari compagni, consentitemi un breve preambolo sulla situazione italiana perch‚ credo che ci• che Š accaduto in questi ultimi mesi susciti in voi una certa curiosit…. Quando ho ricevuto l?invito a partecipare a questo dibattito mi stavo preparando a raccontarvi del Governo M5Stelle e Lega e del suo indegno Ministro dell?Interno, Matteo Salvini.Un Governo dove le posizioni xenofobe, razziste e omofobe della Lega dettavano l?agenda politica e dove il suo Segretario, Matteo Salvini, dalla postazione di Ministro dell?Interno, era impegnato in una campagna elettorale permanente sulla pelle di profughi e dei migranti, lucrando su paure ed insicurezze e quasi vantandosi dei morti in mare senza lo sguardo delle ONG e incurante delle torture nei campi libici.Oggi vi racconto di una crisi di Governo durante il mese di agosto promossa dalla Lega per capitalizzare nelle elezioni anticipate il consenso, quasi doppio rispetto alle politiche, conseguito alle recentissime elezioni europee e confermato da tutti i sondaggi d?opinione.C?Š un modo di dire in Italia che suona cos: ?Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi?, che vuol dire che le cose non sempre vanno come chi le fa vorrebbe.Non ci sono state le elezioni anticipate, in Parlamento si Š trovata una diversa maggioranza politica e Salvini non Š pi— Ministro dell?Interno.Ed Š un bene, un sospiro di sollievo.Abbiamo lo stesso Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ma una diversa maggioranza politica, che vede sempre presenti il M5Stelle assieme al Partito Democratico, forza aderente all?Internazionale socialista, e la sinistra di Liberi ed Eguali.Un governo potenzialmente progressista che come Cgil, nella nostra autonomia, aspettiamo alla prova concreta degli atti di governo. Vedremo cosa accadr… anche in considerazione dell?ultimissima novit…: la scissione dal Partito Democratico di Matteo Renzi! Gli scenari politici evidentemente, in Italia come in Spagna, mutano rapidamente sotto i nostri occhi e per quanto vi riguarda spero proprio che le forze di sinistra, ma unite e compatte, vincano le prossime elezioni.Ma sono qui soprattutto per parlare di Europa.Dai risultati delle recenti elezioni Europee Š venuto un segnale molto chiaro da parte dei cittadini, delle lavoratrici, dei lavoratori e dei pensionati.Le europee e gli europei chiedono un Europa pi— sociale, che rimetta al centro i diritti del lavoro, una maggiore protezione sociale, un innalzamento dei salari, una maggiore copertura della contrattazione collettiva, delle politiche di sviluppo e di crescita e un lavoro di qualit….Tutto ci• costringe tutte e tutti ad alzare la qualit… della riflessione e della proposta. Infatti, se da un lato possiamo dire che gli antieuropeisti sono cresciuti ma non hanno vinto, dall?altro non si pu• ignorare che hanno avuto risultati importanti e continuano ad esercitare una forte pressione che trova ampi consensi popolari.Ma questo Š solo un aspetto, sebbene grave, ma tanto pi— preoccupante Š l?arretramento pesante di tutte le forze politiche che storicamente avevano contribuito a creare l?Europa sociale, quei soggetti cioŠ che hanno consentito ad un continente con una storia millenaria di guerre di vivere 70 anni di pace e che con le politiche di austerit… esasperate ha contribuito a minare la fiducia dei cittadini nell?ideale originario.Questo Parlamento, infatti, gi… nella fiducia alla neo-Commissaria ha mostrato le sue difficolt… ed una maggioranza fragile. Bene che ci sia, bene la scelta di eleggere per la prima volta una Commissaria donna, ma non ci possiamo rilassare nella convinzione dello ?scampato pericolo?.Si potrebbe osservare che quando ci sono grandi difficolt… si ricorra alla nomina di una donna, per risolvere i problemi.Meglio per• prenderla positivamente, riconoscendo innanzitutto il valore della scelta della prima Presidente donna e dalla parit… di genere nella Commissione.Augurandoci che questo corrisponda poi ad una qualit… della politica.Il programma presentato da Ursula von der Leyen Š sicuramente ambizioso, anche se nella sua descrizione ancora generico, e sfuggente a temi fondamentali, e la composizione della commissione e lo spezzettamento delle responsabilit… non vanno nella giusta direzione.Dobbiamo considerare la prossima legislatura come costituente per una profonda revisione dei trattati, da Maastricht al fiscal compact e seguenti. Ovvero la necessit… di ripensare un?Europa promotrice di crescita e qualit… della vita. Tutti si riferiscono agli investimenti, e di investimenti deve essere composto il green new deal.Non c?Š dubbio che guidare questa transizione Š importante, ma Š ovvio che tutto ci• ha un costo in termini di riconversioni.Voglio fare un esempio, ormai tutto il mondo riconosce che abbiamo il problema di liberarci dalla plastica. Per fare questo bisogna costruire materiali differenti che siano effettivamente degradabili, oppure trovarne di nuovi. Questa cosa non si fa semplicemente dicendo non compro pi— bicchieri di plastica, cosa buona che ogni cittadino deve fare, ma occorre alimentare la produzione, bisogna investire nella ricerca. E non possiamo immaginare che sia il libero mercato a fare tutto da solo, perch‚, come questi anni dimostrano, il mercato guarda alla massificazione dei profitti, non certo al bene del pianeta e al suo futuro.E allora il tema di come si computano gli investimenti: sono bilancio nazionale o europeo ? sono solo quelli connessi alle infrastrutture materiali, o si prende sul serio la sfida di cambiare processi produttivi, qualit… dei prodotti, qualit… della ricerca per governare i processi di digitalizzazione?Vorrei affermare che non basta dire investimenti, bisogna qualificarli, indicare un orizzonte. Dargli quella dimensione europea che permetta di non essere solo la somma di necessit… nazionali, ma ripropongano l?Europa non solo per il mercato unico, ma per una testa pensante sui modelli di digitalizzazione e sulla definizione e sulla pratica dello sviluppo sostenibile socialmente e ambientalmente.Infatti serve dare una prospettiva di un?Europa che integra, superando le diseguaglianze, e che fa da supporto a scelte anche difficili che aspettano i paesi Europei.Che d… il segno di un progetto nel quale tutti si possano identificare, non nella faticosa mediazione fatta di diritto di veto tra i governi europei.Ridare senso e centralit… all?Europa, contrastare gli exit dall?Europa richiede di aver chiare le ragioni per cui populismi, sovranismi, nazionalismi riscuotono consenso.Certo per una parte quel consenso Š figlio della costruzione di paure, paura dei diversi, paura del cambiamento, paure che possono essere agitate ed alimentate perch‚ fanno leva sull?insicurezza, in tanta parte determinata dalla crescita delle diseguaglianze, dall?incertezza del futuro, dalla precariet… e dalla povert… che sempre pi— spesso riguarda anche lavoratori e soprattutto lavoratrici.Per questo, per ricostruire un?identit… europea non bastano gli investimenti, condizione necessaria ma non esaustiva per un modello di sviluppo sostenibile.Per questo Š necessario mettere all?ordine del giorno europeo la questione sociale.Il pilastro sociale che viene dalla precedente legislatura e che ha visto prime e poche traduzioni, va ripreso ed ampliato.Il Governo delle trasformazioni in atto richiede strumenti di tutela dell?occupazione, di sostegno nei periodi di disoccupazione. Richiede che la contrattazione collettiva, a partire dai contratti nazionali, diventi la normalit… in tutti i Paesi.Temi questi che con gli altri due sindacati confederali, Cisl e Uil, abbiamo tradotto in un Protocollo di proposte per l?Europa firmato con l?Associazione degli Industriali nel febbraio scorso.Superando quel monito continuo, che veniva ogni volta dalla Commissione, del baricentro unico nella contrattazione aziendale. Contrastando precariet… e divari retributivi che oggi sono la cifra delle disuguaglianze nei Paesi e tra i 28 Paesi.La Presidente nel discorso al Parlamento europeo ha annunciato un provvedimento sul salario minimo, con un riferimento alla contrattazione collettiva.Molti Paesi Europei non hanno la contrattazione e vi sono Paesi dove il salario minimo Š di pura ed esclusiva definizione governativa.I salari minimi nei Paesi dove esistono sono molto diversi e fotografano tutti gli elementi di competizione, trasferite sui lavoratori, dei vari Paesi.Per questo invece la CES dovrebbe essere protagonista per un intervento che sia innanzitutto di sostegno ed estensione della contrattazione collettiva.Come abbiamo sempre sostenuto, la contrattazione Š un motore positivo anche nella competizione leale tra imprese, settori e Paesi.Il pilastro sociale poi deve dare risposte sulle sempre crescenti esigenze di life learning che non Š solo una risposta alla maggior aspettativa di vita ed invecchiamento dell?Europa, ma Š soprattutto un investimento sul futuro, ed uno strumento di forza per i lavoratori e le lavoratrici nelle trasformazioni in atto e in quelle che bisogner… progettare, anche in ragione del contrasto al cambiamento climatico.Processi di formazione continua sono essenziali anche per quell?aspetto delle migrazioni di cui non si parla mai: in Europa ci sono 17milioni di migranti comunitari. Sono la conseguenza positiva della libera circolazione, che va difesa come grande valore della costruzione europea.Contemporaneamente sintomo della diseguale situazione sociale europea, della ricerca di lavoro, di opportunit…, di migliori salari. Processi migratori avvenuti dal Sud al Nord, dall?Est all?Ovest.Sono la rappresentazione delle diseguaglianze di opportunit… e condizioni che attraversa l?Europa.Sono la dimostrazione del peso che hanno le grandi multinazionali nella divisione del lavoro in Europa e nel mondo.Anche i lavoratori comunitari sono nel mirino dei sovranisti, spesso oggetto di dumping nelle condizioni di lavoro e salariale. Anche questo deve essere un fronte di iniziativa della Ces.Le regole sui distacchi e l?organizzazione dei distaccati, necessita che ELA (autorit… del lavoro europeo, che si sta costituendo) abbia efficacia di vigilanza su chi aggira le regole del mercato del lavoro.I numeri citati ci dicono dell?essenzialit… della contrattazione collettiva, del bisogno di avere sempre pi— e sempre pi— efficaci politiche di convergenza verso l?alto su salari e condizioni di lavoro.Contrastare politiche nazionali di nuovi muri, di respingimenti, di ignoranze delle basilari regole di accoglienza, richiede che l?Europa faccia un grande salto di qualit… nella definizione delle politiche migratorie.I singoli Paesi hanno responsabilit… sulle scelte sbagliate di questi anni, degli ultimi in particolare, hanno la responsabilit… di aver immaginato che il tema migrazioni fosse un tema sicuritario e di breve periodo, un emergenza a cui rispondere con i ministri dell?interno. Hanno pensato che migrazioni e rifugiati fossero sinonimi.Come l?attualit… dimostra, la questione migratoria ha assunto in Europa aspetti rilevantissimi sia sul piano sociale, che politico.Un continente segnato in negativo dalle politiche dell?austerit… neoliberista che hanno prodotto il peggioramento materiale e di prospettiva delle classi lavoratrici e popolari.Un Continente dove spesso, troppo spesso, le forze della Sinistra non hanno rappresentato una alternativa credibile per gli sconfitti della globalizzazione, lasciando le periferie ed i disoccupati, precari, lavoratori poveri, sensibili alle sirene delle destre xenofobe che hanno assunto i tratti identitari di una comunit… di sangue assediata dal migrante nero ed islamico.Una politica del capro espiatorio simile a quella che ha visto nella storia del nostro continente identificare nell?ebreo l?origine di ogni male, con gli esiti nazisti di una lunga tradizione.Le migrazioni sono un fatto connaturato all?essere uomini, non solo, sono dovute in gran parte alle diseguaglianze economiche che pervadono il globo, frutto per quanto riguarda quelle africane degli effetti della colonizzazione europea.50 sono i milioni di africani che migrano all?interno del continente per gli arbitrari confini tracciati delle potenze coloniali.200 milioni, inoltre, saranno a livello mondiale i migranti ambientali, prodotti dai modelli di consumo e dagli stili di vita del mondo occidentale. Centinaia sono inoltre le guerre che flagellano il globo e che vedono noi occidentali solerti venditori di armi, come innumerevoli sono i Paesi dove non sono garantite le libert… politiche ed i diritti civili.Allora l?Europa deve ritrovare la sua ragion d?essere nella sua dimensione sociale, recuperando politiche espansive che puntino non solo sulle esportazioni ma sui mercati interni, aumentando i salari e ampliando lo stato sociale.Una diversa politica europea sui richiedenti asilo e pi— complessivamente sui migranti deve andare di pari passo con politiche che migliorino concretamente e da subito le condizioni di vita delle classi lavoratrici e popolari.Disoccupazione di massa, umiliazione del lavoro, assenza di prospettive e impossibilit… di curarsi adeguatamente o di avere un alloggio pubblico sono la benzina che alimenta la narrazione tossica delle destre continentali, spesso addirittura fasciste e neonaziste.Bisogna cambiare ovviamente le scelte dell?Europa, a partire dalla logica dei respingimenti al di fuori delle frontiere come fatto attraverso gli accordi con la Libia o con la Turchia, cambiare il trattato di Dublino che impone l?accoglienza nel paese di arrivo, quando invece molto spesso per gli stessi migranti Š solo un paese di transito, avviare una gestione effettivamente europea dell?accoglienza.Oltre ai richiedenti asilo, che godono delle giuste protezioni garantite dalle Costituzioni nate nella sconfitta dei regimi fascista e nazista, oltre ai migranti climatici, occorrerebbero modalit… omogenee a livello europeo per chi da altri paesi sceglie di venire a lavorare in Europa anche in relazione alla grave crisi demografica europea.Tutto questo nella consapevolezza che le scelte in materia di stranieri e migranti danno il segno del livello di civilt… di una intera nazione, e che bisogna fare la guerra alla povert…, non la guerra ai poveri!Debole su questi temi Š stata anche la voce sindacale, di un sindacato europeo che ha introiettato le contraddizioni dei singoli Paesi, e non ha saputo delineare una linea sindacale, a partire dall?affrontare il tema dal versante del lavoro, a partire dal dumping contrattuale, lottando per l?affermazione del principio dell?eguale retribuzione per uguale lavoro.Va fatto davvero uno sforzo di tutta Europa per dare valore concreto al principio della libera circolazione, dell?accoglienza, dell?integrazione. La nostra voce sindacale dovrebbe essere alta perch‚ Š indubbio che il lavoro Š la prima forma fondamentale di integrazione.Infine, fondamentale Š scegliere di sperimentare forme sindacali di organizzazione e tutela dei lavoratori in distacco.Dobbiamo chiedere insieme alle istituzioni nazionali e a quelle Europee un maggiore impegno ed un forte coordinamento politico per la realizzazione dei principi contenuti nel Pilastro sociale.Bisogna passare dalle enunciazioni e dai principi, all?esigibilit… e fruibilit… degli stessi a livello nazionale per ridare fiducia ai cittadini nel progetto europeo.Il tema della sussidiariet… e delle competenze a livello nazionale ed europeo non pu• e non deve essere brandito solo come un?arma per bloccare iniziative o impedirne l?attuazione.Al pilastro sociale va dedicato un fondo proprio di finanziamento per poter dare sostanza alle ambizioni dei principi in esso contenuti.Serve quindi un piano di azione, accompagnato da risorse certe e da un cronoprogramma per l?implementazione del Pilastro, cos come serve l?approvazione di un protocollo per il progresso sociale che accompagni i trattati e rimetta al centro i diritti delle persone in modo che essi prevalgano sulle libert… economiche e di mercato o sulle predisposizioni finanziarie.Insomma, compagne e compagni, l?identit… europea si fonda sul ricostruire il senso di un?appartenenza che agisca sul piano delle vere insicurezze sul futuro, che ruotano tutte intorno ai temi della giustizia e della sicurezza sociale.Serve un?Europa solidale, sostenibile, democratica, forte e femminista, e quando dico femminista penso ad un?Europa che difenda e promuova il lavoro delle donne, ne garantisca parit… di accesso, salariale e di carriera, e che adotti in tutti i Paesi la ?Raccomandazione della Conferenza dell?Organizzazione Internazionale del lavoro? d?approccio inclusivo, integrato e incentrato sulla prospettiva di genere.Quindi una legislazione che investa sulla formazione in contrasto ad una cultura misogina, e che educhi i bambini e le bambine fin dalla prima infanzia, alla cultura delle differenze e del rispetto, che contrasti gli stereotipi e la violenza.Penso anche che il sindacato Europeo dovrebbe farsi carico di una battaglia per ottenere in tutti i paesi europei l?istituzione dell?aspettativa obbligatoria per paternit….Serve un?Europa dei valori.Un?Europa della responsabilit… e della solidariet….Un?Europa dove le regole e il loro rispetto siano strumenti per raggiungere i nostri obiettivi.Un?Europa che torni ad essere percepita come un?opportunit… e non come un vincolo.Un?Europa che abbia il coraggio di tornare a dare fiducia ai suoi cittadini per riavere la loro fiducia.Per questo l?agenda europea deve coraggiosamente guardare all?obiettivo del superamento delle diseguaglianze.Abbiamo parlato delle diseguaglianze sociali, dello sviluppo e degli investimenti.Tutti temi che ovviamente rimandano alla discussione sul bilancio da un lato, sulle politiche fiscali dall?altro.Ad oggi non ci sono elementi di bilancio che guardino a questioni dirette di politiche sociali, molto si Š discusso di un vero Ministro delle finanze quanto meno della zona Euro. Tutti temi rilevanti sul futuro europeo, ma prive della partenza: quale politica fiscale europea?Oggi in Europa ci si fa concorrenza tramite i sistemi fiscali, in un?interpretazione della concorrenza dove quasi tutto Š ?lecito?.I sistemi fiscali vengono utilizzati per attrarre imprese, per determinare dumping sulla condizione dei lavoratori, per un?incomprensibile privilegio fiscale alle multinazionali e via discorrendo.Ancor di pi— processi di digitalizzazione e contrasto al cambiamento climatico propongono e proporranno ulteriori temi di qualit… dei sistemi di tassazione, di che cosa va tassato.In questo senso bisogna determinare una politica fiscale comune.Politica fiscale che ovviamente ha correlazione non solo con le politiche della concorrenza, ma deve muoversi nell?indicare i principi di giustizia e progressivit….E allora compagne e compagni, la CGIL vuole contribuire a cambiare le politiche economiche e sociali dell?Unione Europea, e insieme la percezione che i cittadini hanno oggi dell?Europa e per questa via vogliamo sconfiggere i populismi, i sovranismi e gli arretramenti, e sono certa che su questi argomenti ci sia perfetta sintonia tra le nostre organizzazioni sindacali.Ma per fare questo occorre un vero progetto politico che coinvolga i cittadini, le persone e che dia loro un orizzonte , perch‚ noi non ci arrendiamo al fatto che l?Europa continui ad essere una sommatoria di Paesi, ma vogliamo che sia uno spazio di democrazia, di benessere, di giustizia, di accoglienza e di integrazione, un?Europa che investa in ricerca, istruzione e formazione.Per questo Š fondamentale il lavoro che noi potremmo fare insieme e con la CES per costruire un?Europa pi— giusta e solidale e ringraziandovi ancora una volta per avermi consentito di partecipare a questo incontro, e credo che dovremmo farne altri e pi— spesso anche su singoli argomenti, vi dico: non perdiamoci di vista e come diciamo dai noi: ?Compagne e compagni al lavoro e alla lotta!?IL PROGRAMMA DEL SEMINARIOProyectando Europa. El modelo social europeo ante los desaf¡os recientes (iniziativa organizzata da Fondazione Jos‚ Inanue e Comisiones Obreras)19 de septiembreSala de actos Diputaci¢n Foral de Bizkaia, C Mar¡a D¡az de Haro n§ 11, Bilbao09.15 ? 09.45. Apertura de las jornadas.Jon Azkue. Viceconsejero de Trabajo, Gobierno vasco.Javier G¢mez. Secretario General de CCOO de Industria de Euskadi.09.45 ? 11.30. Panel 1.- En clave acad‚mica: identidad social y construcci¢n europea.Imanol Zubero. UPV-EHU.Mariola Urrea. Universidad de La Rioja.11.30-12.00. Descanso.12.00-14.00. Panel 2.- En clave pol¡tica: los partidos pol¡ticos en Euskadi ante los retos cercanos de la Uni¢n Europea.Debate abierto a formaciones pol¡ticas presentes en el Parlamento vasco y en el Parlamento europeo para analizar la realidad actual europea y los desaf¡os a corto y medio plazo.20 de septiembreSala Baroja, Bizkaia Aretoa, Avenida Abandoibarra n§3, Bilbao.09.30 – 11.00 Panel 3.- En clave sindical: el sindicalismo ante la reconstrucci¢n de la identidad de clase.Dalida Angelini. Secretaria General CGIL Toscana.Carolin Vollmann. Departamento de Internacional de DGB Alemania.11.00 – 11.30. Descanso.11.30 ? 13.30. El sindicalismo ante los retos cercanos del modelo social europeo.Unai Sordo. Secretario General de CCOO.Loli Garc¡a. Secretaria General de CCOO de Euskadi.

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