Lettera aperta
Ho deciso di scrivere questa lettera aperta, perch? la morte delle tre donne cinesi, avvenuta ieri in via Ciulli, mi ha profondamente e dolorosamente colpito.La morte di tre persone, causata dal cattivo funzionamento di una infrastruttura pubblica, non ? una morte qualunque, non ? causata da normali errori di guida; per questo doveva essere riconosciuta la gravit? della cosa e doveva essere dichiarato il lutto cittadino.E? triste dirlo per chi pratese si sente davvero, ma ? impossibile sfuggire all?impressione che questa decisione provenga dalla sindrome anticinese di cui ? preda questa Amministrazione Comunale. Quest?atteggiamento era in qualche modo gi? noto, ma il non essersi saputi fermare davanti all?unico fatto della vita che ci rende tutti uguali, la morte, rende la decisione pi? grave.Per molti pratesi sentirsi rappresentati da quest?Amministrazione diventa sempre pi? difficile, al di l? delle differenze politiche e delle singole scelte amministrative.Come possiamo pensare di essere credibili, quando chiediamo un legittimo e necessario percorso di legalit? alla comunit? cinese, se poi siamo i primi a non riconoscere un valore fondamentale come il rispetto della vita? Non poteva essere questa un?occasione per far sentire la comunit? asiatica parte della citt?, avvicinata nel comune dolore, e quindi fare un passo avanti verso l?integrazione dei cinesi a Prato?Solo due righe sul fatto in s?: l?altra notte non abbiamo subito un?alluvione o un?altra catastrofe naturale. Era una pioggia particolarmente intensa, ma che altrove ? stata assorbita perfettamente. Ci deve quindi essere qualcosa in quella infrastruttura che non ha funzionato. Una macchina, come l?idrovora, si pu? sempre guastare o fermare, ma proprio per questo ? necessario un secondo livello di prevenzione, che intervenga in questo caso. Perch? non c?era un segnalatore automatico che rilevasse la presenza dell?acqua nel sottopasso e segnalasse il pericolo agli automobilisti fermando il traffico?