Leggi razziali: sindaco, cinica casualit lega Pisa al 1938 Ricordata firma atto avvenuta in tenuta reale a San Rossor
Per una cinica casualit la citt rimarr per sempre legata alle leggi razziali firmate da Vittorio Emanuele III a San Rossore, il 5 settembre del 1938. Una sorta di paradosso della storia rispetto a un’altra celebre legge firmata, a Pisa, a Palazzo Reale, quando il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo nel 1786 cancell, per primo al mondo, la pena di morte e di tortura, creando le condizioni per l’idea di uno Stato moderno e liberale. Lo dice il sindaco di Pisa, Michele Conti, ricordando l’81o anniversario delle leggi razziali. La firma che promulg le leggi razziali avvenne nella residenza estiva del Re d’Italia, la tenuta di San Rossore vicino a Pisa, e oggi una cerimonia ha ricordato quel passaggio della storia davanti a Maurizio Gabbrielli, presidente della comunit ebraica pisana e a Fabrizio Franceschini, direttore del Centro di Studi Ebraici dell’Universit di Pisa. Franceschini ha tenuto una lectio magistralis su ‘Primo Levi, Capaneo: gli ebrei pisani’. Con quella firma – ha aggiunto il sindaco Michele Conti – Vittorio Emanuele III fece ripiombare l’Italia a un’epoca che credevamo sconfitta dalla storia, quella delle persecuzioni contro gli Ebrei le cui conseguenze furono subite anche da molti pisani. Fortunatamente, la storia ha saputo raccontare quel che successe allora a milioni di ebrei in tutta Europa. E noi, oggi, dobbiamo avere la consapevolezza che per guardare avanti, dobbiamo ricordare e far conoscere il nostro passato. Oggi non pu essere il tempo dell’indifferenza e dobbiamo riscoprire anche la nostra storia fatta di rispetto, dialogo, confronto e leggi giuste, che sono le basi per una convivenza pacifica e per la prosperit di qualunque comunit .(ANSA).