Leggi razziali: 83 anni fa la firma. Manifestazione a Pisa, ‘Non dimenticate’

Manifestazioni oggi a Pisa, organizzate dal Comune e dalla Comunità ebraica di Pisa, per l’83esimo anniversario della firma di Vittorio Emanuele III, nella tenuta di San Rossore, sulla prima delle leggi razziali italiane volute dal Fascismo per la persecuzione degli ebrei. Tra i presenti Alessandra Nardini, assessore regionale con delega alla cultura della memoria e il presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo: l’assessore con delega alal 83 anni fa le leggi razziali, Nardini: entrambi hanno sottolineato quanto sia fondamentale “non dimenticare. Memoria è vaccino più potente”. “Furono anni di vergogna, ma il riscatto arrivò grazie alle donne e agli uomini della Resistenza, che decisero di schierarsi dalla parte giusta” ha detto Nardini aggiungendo: “La Toscana è terra di diritti, terra di libertà, terra di uguaglianza. Sono orgogliosa di rappresentare una Regione che ha scelto come simbolo il Pegaso alato che fu del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale”. “Oggi essere a San Rossore – ha concluso – significa anche prendersi un impegno: dire con forza che Pisa, la Toscana e tutto il nostro Paese ripudiano la guerra e qualsiasi forma di discriminazione, sopruso e violenza; qui non c’è spazio per la violenza, per l’antisemitismo e per il razzismo. Noi vogliamo una società che sia libera, aperta, democratica, plurale”. “Il 5 settembre 1938 è una data nefasta nella storia del nostro Paese”, “una pagina di vergogna della nostra storia, che purtroppo ha faticato a diventare coscienza comune”, le parole di Mazzeo durante la deposizione della corona d’alloro alla lapide nel Parco di San Rossore che ricorda la firma delle leggi razziali e l’inizio delle persecuzioni contro gli ebrei. “Oggi qui, a nome del Consiglio regionale che mi onoro di rappresentare, – ha spiegato Mazzeo – voglio esprimere la più ferma condanna di quelle ideologie”. “Oggi ricordando quel giorno, condannando ciò che ha significato – ha detto ancora Mazzo, vogliamo ribadire che questa memoria si fa impegno. Mai più una società che esclude, che discrimina, che usa violenza. “Il Consiglio regionale c’è. La Toscana c’è con la sua cultura millenaria. Il futuro che vogliamo costruire da questo fiore di consapevolezza può prendere vigore. Per questo continueremo il lavoro fatto in questi anni come Regione contro ogni forma di razzismo e discriminazione”. (ANSA).

Pulsante per tornare all'inizio