Le nuove misure varate dal governo per combattere gli incidenti sul lavoro

Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri prevede una stretta sulle imprese che non rispettano le misure di prevenzione e che ricorrono a lavoratori in nero, l’aumento di risorse e organico degli ispettori dell’Inail fino all’incremento dei Carabinieri che avranno il compito di occuparsi di vigilanza

Un operaio di 43 anni schiacciato da un muletto a Sassari, un agricoltore di 49 anni morto nel modenese, due incidenti gravi in provincia di Milano. Mentre si allunga il drammatico bollettino delle vittime sui luoghi di lavoro in Italia (oltre 770 nei primi mesi 8 dell’anno secondo l’Inail) il governo prova a correre ai ripari.
Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri prevede, tra l’altro, una stretta sulle imprese che non rispettano le misure di prevenzione e che ricorrono a lavoratori in nero, l’aumento di risorse e organico degli ispettori dell’Inail fino all’incremento dei Carabinieri che avranno il compito di occuparsi di vigilanza. Il numero dei caduti sul lavoro è “inaccettabile”, dice Mario Draghi, che aveva annunciato una serie di misure sulla sicurezza sui luoghi di lavoro alcune settimane fa, durante la conferenza stampa di presentazione della Nadef.
Il governo si è impegnato “a fare tutto il possibile per impedire che questi episodi possano accadere di nuovo – aggiunge il premier – le norme di oggi sono la realizzazione di questa promessa. Incrementiamo gli organici degli ispettorati del lavoro, inaspriamo le sanzioni per le imprese che non rispettano le regole, diamo nuovo impulso al processo di informatizzazione per migliorare i controlli. Vogliamo dare un segnale inequivocabile: non si risparmia sulla vita dei lavoratori”.
Draghi ringrazia il ministro del Lavoro Andrea Orlando e le Regioni, ma sottolinea il ruolo dei sindacati, “che hanno contribuito in modo fondamentale all’individuazione di soluzioni immediate, attuabili, efficaci.
Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri interviene con una serie di misure sulla sicurezza dei luoghi di lavoro: le norme approvate, dice palazzo Chigi, “consentiranno infatti di intervenire con maggiore efficacia sulle imprese che non rispettano le misure di prevenzione o che utilizzano lavoratori in nero”.
L’obiettivo è quello di incentivare e semplificare l’attività di vigilanza e favorire un maggiore coordinamento dei soggetti competenti a far rispettare le norme. Stretta dunque per le imprese che violano le regole sul lavoro in nero: se il personale in ‘nero’ sara’ superiore al 10% (prima era il 20%) l’attività sarà sospesa e l’impresa in questione non potrà avere nessun contratto con la Pubblica amministrazione per tutto il periodo di sospensione.
Se saranno accertate gravi violazioni in materia di sicurezza, l’attività dell’impresa sarà sospesa subito, non è più richiesta alcuna “recidiva”. Inoltre il decreto estende le competenze di coordinamento all’INL, l’ Ispettorato Nazionale del Lavoro e ne aumenta l’organico, con l’assunzione di 1.024 ispettori del lavoro. Oltre 3,7 milioni di euro saranno destinati alle tecnologie per dotare gli ispettori degi strumenti informatici che servono a svolgere la vigilanza.
Inoltre sarà aumentato il numero di Carabinieri che dovranno vigilare sull’applicazione delle norme. Infine, sara’ rafforzata la banca dati dell’INAIL, il Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP), “per il quale si punta a una definitiva messa a regime e a una maggiore condivisione delle informazioni in esso contenute”.
Gli organi di vigilanza dovranno alimentare un’apposita sezione della banca dati, dedicata alle sanzioni applicate nell’ambito dell’attività di vigilanza svolta nei luoghi di lavoro. Mentre l’INAIL dovrà rendere disponibili alle Aziende sanitarie locali e all’Ispettorato nazionale del lavoro i dati relativi alle aziende assicurate e agli infortuni denunciati.

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