LAVORO: VERTICE DI MAGGIORANZA CON MONTI, ACCORDO RAGGIUNTO

Fumata bianca nel vertice di ieri sera a Palazzo Giustiani, durato tre ore, tra Mario Monti e i leader dei partiti di maggioranza Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini, a cui hanno partecipato anche il ministro Elsa Fornero e Antonio Catricala’, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Soddisfatto si dichiara Bersani, che sostiene che tutti i nodi sono stati sciolti, in particolare quello che riguarda la riformulazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: Abbiamo detto le nostre cose, ora il governo decidera’. Soddisfatto si dice anche il presidente del Consiglio. E’ stato infatti affidato al ministro Fornero il compito di correggere alcune parti del testo del ddl che propone la riforma e che potrebbe essere depositato in Parlamento gia’ venerdi’, dopo la riunione del Consiglio dei ministri. Gia’ oggi Monti potrebbe recarsi al Quirinale per sottoporre il testo alla firma del presidente Giorgio Napolitano, rientrato ieri dalla visita ufficiale in Giordania. Che la maggioranza fosse alla ricerca di una mediazione lo si e’ capito ieri mattina, quando nella riunione del Cdm durata appena dieci minuti non si e’ esaminato il ddl sulla riforma del lavoro come invece si era ipotizzato in alcuni settori dell’esecutivo. Le indiscrezioni provenienti dal Pdl sottolineavano inoltre come la soluzione migliore fosse quella di trovare una convergenza unitaria prima dell’iter parlamentare della riforma perche’ altrimenti le correzioni al testo del ddl alla Camera o al Senato sarebbero state interpretate come una vittoria della strategia del Pd. Nel pomeriggio, prima del vertice serale, Monti aveva avuto un primo incontro a sorpresa a Palazzo Giustiniani, dove ha sede l’ufficio di senatore a vita del premier, con il segretario del Pd Bersani che era servito a sondare se c’erano le condizioni di una soluzione condivisa. Nel frattempo Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc, dichiarava di essere persuaso che ci fossero le condizioni per una sintesi sull’articolo18. Una nota di Palazzo Chigi, diffusa alla fine del vertice, annuncia che il governo e i leader delle forze politiche di maggioranza si sono impegnati per un iter di approvazione efficace e tempestivo della riforma in Parlamento. L’obiettivo potrebbe essere addirittura quello di approvare la riforma prima delle elezioni amministrative del 6 maggio. L’accordo raggiunto tra il presidente del Consiglio e i segretari dei partiti di maggioranza prevederebbe infatti che dopo la riunione di ieri sera non siano possibili modifiche al ddl nel corso del dibattito parlamentare. Ora si attende il testo definitivo della riforma, in particolare la riscrittura delle modifiche all’articolo 18 su cui Pd e Cgil hanno insistito nelle scorse settimane per ottenere la clausola del reintegro per i licenziamenti illegittimi anche per ragioni economiche. Alfano ha invece chiesto nel corso del vertice una maggiore flessibilita’ in entrata nel mercato del lavoro, ipotesi su cui Bersani non avrebbe fatto particolari obiezioni. Il testo finale del ddl dovrebbe percio’ contenere alcune correzioni che accolgono pure le proposte del Pdl. Due le anticipazioni sulle modifiche al testo su cui si e’ convenuto nel vertice: il rafforzamento del ruolo della commissione di conciliazione tra azienda e sindacati in cui e’ possibile il ricorso al giudice solo in seconda battuta; la possibilita’, se il giudice ritiene che ci sia stato un abuso nella scelta del licenziamento economico, che ci possa essere il reintegro del lavoratore in questione. Susanna Camusso, segretaria della Cgil, utilizza twitter per sottolineare che se, come temiamo, nel ddl non verra’ previsto il reintegro nel caso di licenziamento illegittimo continueremo le iniziative di protesta. Il giudizio sulla nuova versione del ddl la Cgil e gli altri sindacati lo daranno solo quando conosceranno il testo definitivo. Fara’ altrettanto la Confindustria che aveva chiesto al governo, a differenza dei sindacati, di non modificare la prima versione della riforma dell’articolo 18. Intervistato da SkyTg24 prima del vertice di maggioranza tra Monti e i leader dei partiti, era stato particolarmente polemico Luigi Angeletti, segretario della Uil: La vicenda dell’articolo 18, cosi’ come quella degli esodati, se posso dirla con una battuta, rappresentano un fondato motivo, una giusta causa, per un licenziamento del ministro del Lavoro Fornero. Da segnalare infine l’intervista di Monti che compare oggi su la Stampa. Il presidente del Consiglio non esclude che nella prossima legislatura si possa formare una grande coalizione per proseguire nel risanamento economico e nelle riforme ma si dice convinto che non sara’ lui a guidarla. ASCA N.d.R.: su cosa si attendono indiscrezioni e soprattutto l’articolato del Disegno di Legge. nbÿ

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