LAVORO: TRATTATIVA ALLA STRETTA FINALE DOMANI [15.02.2012] INCONTRO A PALAZZO CHIGI

Domani mattina riprende la trattativa a Palazzo Chigi tra governo e parti sociali sulla riforma del lavoro. L’appuntamento sara’ preceduto da un incontro tra sindacati e Confindustria che ha come obiettivo quello di fornire un contributo tecnico al negoziato. In un documento comune si dovrebbero precisare le convergenze registratesi sulla riforma dei contratti e degli ammortizzatori sociali.Il governo preme affinche’ un accordo venga raggiunto il piu’ presto possibile in modo da dare il via a una legge delega di riforma del mercato del lavoro che permetta una ulteriore discussione parlamentare, evitando di conseguenza sia un decreto legge che lascia pochi margini di confronto, sia un disegno di legge che ha tempi piu’ lunghi di approvazione.Negli ultimi giorni Elsa Fornero, ministro del Welfare, e il premier Mario Monti non sono tornati a far balenare l’ipotesi che l’esecutivo possa avviare una riforma senza l’ accordo di tutte le parti sociali. L’obiettivo sembra essere tornato quello di un’intesa che deve avere il consenso pure della Cgil, il sindacato piu’ recalcitrante a cambiare o abolire l’articolo 18.A spingere verso un’intesa fra tutte parti sociali e il governo e’ stato ieri il presidente Giorgio Napolitano. Ha precisato nel corso della conferenza stampa che ha concluso la visita di Christian Wulff, presidente della Germania, al Quirinale: E’ fondamentale concepire anche la riforma del mercato del lavoro in funzione di un accrescimento della produttivita’ che, purtroppo, in Italia e’ stata stagnante da molti anni. La coesione sociale, fattore fondamentale per la ripresa economica dell’Italia, non equivale all’immobilismo ma alla massima intesa per il cambiamento e le riforme.Dal capo dello Stato e’ venuto un convinto sostegno all’azione del governo: Mi auguro che al decreto sulle semplificazioni il Parlamento garantisca una veloce conversione in legge. Ma e’ sulla riforma del lavoro che Napolitano si e’ soffermato maggiormente: Vorrei che non si dicesse ogni giorno che ho lanciato un appello o rivolto un monito, io cerco di porre problemi, che e’ una cosa un po’ diversa. E pongo il problema della necessita’ di un accordo valido tra le parti sociali, in particolare i sindacati, e il governo.Secondo le indiscrezioni, si sarebbe vicini all’intesa anche sull’ articolo 18: ne verrebbero sospesi per tre o quattro anni gli effetti sui neoassunti in modo che la nuova clausola possa contribuire a combattere il precariato.L’accordo su questo punto verterebbe pure su una interpretazione giudiziaria meno rigida dello stesso articolo (tempi certi per il reintegro o per la conferma del licenziamento).Le posizioni tra governo e parti sociali sarebbero inoltre molto vicine su contrattazione, riforma degli ammortizzatori sociali, incentivi fiscali per evitare l’eccesso di precarieta’ rappresentato dai contratti a tempo o a progetto. ASCAÿLAVORO: MARTONE, SU RIFORMA GOVERNO LAVORA PER ACCORDO CON PARTI SOCIALIIl governo spera e sta lavorando per trovare un accordo con le parti sociali. Il viceministro al Lavoro, Michel Martone conferma l’intenzione del governo di arrivare ad un accordo condiviso sulla riforma del mercato del lavoro.Intervenendo alla presentazione dell’Annuario lavoro 2011 Martone spiega che potremmo fare, come ha detto il presidente della Repubblica, una importante riforma del mercato del lavoro dialogando con le parti sociali e questo sicuramente ci potrebbe mettere nella condizione di maggior forza. Una via preferibile a quella spagnola.Per il viceministro ora si tratta di cercare significativi punti di convergenza con tutti. La sfida difficile e’ cercare di efficientare il sistema per aumentare la produttivita’ pero’ cercando di mantenere il consenso sociale. ASCALAVORO: CAMUSSO, RIFORMA VA FATTA COL GOVERNO MA CENTRO NON E’ ART. 18La riforma bisogna farla insieme al governo quindi, le parti sociali possono dare contributi unitari. Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, conferma la volonta’ di arrivare ad una riforma condivisa sul mercato del lavoro anche se tiene a sottolineare che il centro della discussione non e’ l’articolo 18.Il tema vero – sottolinea Camusso a margine di un convegno – e’ se domani si esce dalla logica degli annunci e si portano alla discussione le cose che ci sembrano davvero importanti, come le politiche della crescita che devono accompagnare la riforma del lavoro e come si interviene su precarieta’ e ammortizzatori universali. Su questo – aggiunge – abbiamo sentito solo titoli e non proposte che permettano al confronto di entrare davvero nel merito.Per il segretario della Cgil e’ insopportabile che tutta la discussione debba essere solo l’articolo 18 che come avevamo detto non e’ al centro del confronto. ASCA

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