LAVORO: SCIOPERO EQUITALIA, IN TOSCANA OLTRE 500 LAVORATORI

Domani, luned , 21 marzo, gli sportelli delle societ… di riscossione tributi del gruppo Equitalia saranno chiusi per un primo sciopero nazionale dei dipendenti. In Toscana l’agitazione riguarda oltre 500 lavoratori, circa 400 di Equitalia Cerit, che ha sede a Firenze e opera nell’alta Toscana e circa 120 che fanno capo a Equitalia Gerit, che ha sede a Roma, e copre le province di Siena, Grosseto e Livorno. L’astensione dal lavoro Š stata decisa dai delegati delle organizzazioni sindacali Dircredito, Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Snalec, Ugl e Uilca in un attivo nazionale il 3 marzo scorso. La mobilitazione ‚ dovuta alla decisione del Governo di assoggettare anche i dipendenti di Equitalia al blocco della contrattazione e della dinamica retributiva deciso per il pubblico impiego con il decreto anticrisi della scorsa estate, nonostante a questi lavoratori si applichi il contratto di lavoro del settore bancario e non quello del pubblico impiego. Il decreto anticrisi – dice Graziano Bernabei, segretario Fiba-Cisl Equitalia Cerit- si applica a Equitalia impropriamente, in quanto il nostro rapporto di lavoro Š di tipo privatistico. Sarebbe come se il governo decidesse che da domani lo stipendio di tutti i lavoratori d’Italia sia una certa cifra, indipendentemente dalla contrattazione con le parti sociali. Non si capisce perch‚ sia stato introdtto dal governo il blocco delle assunzioni – si legge in una nota della Cgil fiorentina – e delle retribuzioni per le aziende che applicano il contratto del credito. Infatti, dall’avvio della riforma realizzata quasi 5 anni or sono, il settore ha pi— che raddoppiato i volumi di riscossione, passando dagli iniziali 3,56 miliardi di euro del 2006 agli 8,9 miliardi dello scorso anno con la previsione di raggiungere i 12 miliardi nel corso del 2011, naturalmente in proporzione sono aumentati gli utili. (ANSA).

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