Lavoro: S Toscana, pdl per sostegno a stagionali semestrali

Fornire un sostegno economico ai lavoratori stagionali semestrali che, a causa del Jobs Act e dei criteri della Naspi, ovvero la nuova assicurazione sociale per l’impiego, restano senza alcun sussidio di disoccupazione per due o tre mesi l’anno. Lo chiede una proposta legge presentata oggi in Consiglio regionale dai consiglieri di S Toscana a sinistra Tommaso Fattori (capogruppo) e Paolo Sarti, insieme al presidente dell’Associazione nazionale lavoratori stagionali (Anls) Giovanni Cafagna. In Toscana, hanno ricordato, sono circa 35 mila i lavoratori stagionali impiegati in vari settori, dal turismo al settore agricolo e agroindustriale fino alla cultura e persino alla scuola. Sono definiti stagionali ‘semestrali e ricorrenti’ perch‚ costretti a lavorare solo 6 mesi l’anno per via delle caratteristiche del comparto in cui sono impiegati, non per loro scelta. Ogni anno sono riassunti e poi licenziati nuovamente dopo sei mesi. Per Fattori e Sarti la colpa Š ancora una volta del Jobs Act e della Naspi, la nuova assicurazione sociale per l’impiego, ossia l’assegno di disoccupazione che Š adesso erogato con criteri diversi rispetto al passato. Adesso i nuovi meccanismi di calcolo lasciano in Toscana circa 15 mila persone senza alcun assegno di sostegno per 2 o 3 mesi l’anno, a seconda del settore in cui sono impiegati. Per questo, hanno aggiunto, la Regione Toscana non pu• restare a guardare gli effetti disastrosi delle scelte di Renzi con le mani in mano. La nostra proposta legge vuol tamponare questa situazione d’emergenza, in attesa che la legislazione nazionale sia modificata. Il testo prevede che a tali lavoratori sia erogato un sostegno economico per i due o tre mesi in cui restano senza alcun reddito. Per avere diritto al sostegno economico regionale, tali lavoratori devono essere residenti in Toscana da almeno 5 anni e avere un Isee uguale o inferiore a 15 mila euro. Gli estensori stimano che i beneficiari del provvedimento sarebbero circa 10 mila con un massimo di spesa di venti milioni l’anno. (ANSA).

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