Finisce nel caos il referendum tra i lavoratori del cantiere navale di Marina di Carrara che dovevano esprimersi sull’accordo di programma proposto dal governo che per dare il via alla commessa delle Ferrovie e che prevede l’ipotesi liquidazione qualora, dopo la costruzione del traghetto di Rfi, non venissero acquisite altre commesse oppure non subentri un soggetto privato. Al referendum hanno preso parte solo 95 lavoratori su 183 dopo che Fiom-Cgil e Uilm-Uil non lo hanno riconosciuto ritenendo che la patata bollente sul rischio liquidazione non dovesse ricadere sui lavoratori ma bens sulle istituzioni locali. La Fim-Cisl, invece, hanno deciso di votare e il responso stato di 94 s e 1 no. Il referendum per non stato avvalorato da Fiom e Uilm che in una nota congiunta sostengono che il risultato non legittimo in quanto non stata nominata nessuna commissione elettorale, n nessun organo che potesse garantire la regolarit del referendum. Nell’assemblea dei lavoratori che ha preceduto il referendum – sostengono le rsu di Fiom e Uilm – si assistito ad una situazione paradossale e dopo 10 minuti dall’apertura della discussione, una confederazione, la Fim, ha deliberatamente e unilateralmente deciso di aprire i seggi senza dare spazio ad una normale assemblea. La Fim non ha voluto discutere con i lavoratori delle modalit e dei contenuti su cui i lavoratori avrebbero dovuto esprimersi. Luned le istituzioni locali (Regione Toscana, Provincia di Massa Carrara e Comune di Carrara) saranno a Roma per il confronto decisivo con il ministero dello sviluppo economico. Il governo era stato rigido sulla condivisione dei sindacati all’accordo di programma, punto essenziale per dare il via alla commessa. Questa spaccatura tra i sindacati rischia di sfociare subito con la liquidazione di Nca. Marted, infatti, si riunisce il cda di Invitalia, la finanziaria del ministero dell’economia che controlla il cantiere navale di Marina di Carrara che dovr deliberare se autorizzare la fidejussione di 11,5 milioni per l’avvio del traghetto delle Ferrovie oppure la liquidazione immediata di Nca nel in cui i sindacati non sottoscrivano l’accordo. La commessa Rfi di 50 milioni di euro, garantirebbe due anni di lavoro e il reintegro dei lavoratori attualmente in cassa integrazione (che coinvolge 150 unit su 183). Ora bisogner vedere se il governo riconoscer o no il referendum.(ANSA).
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