LAVORO: INTESA IN TOSCANA PER PIU’ SCAMBI E STAGE ALL’ESTERO
Voglia di estero in Toscana. Non solo per gli studenti, che ogni anno partono per studiare in Europa con il programma Erasmus, ma anche per gli apprendisti, i lavoratori, i giovani, i disoccupati, i laureati. A coordinare le iniziative ci penser un intesa tra Regione e parti sociali (sindacati, Confindustria, Cna, cooperative e altri) che promuover politiche di mobilit internazionale. L’intesa, sottoscritta oggi in Regione alla presenza dell’assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini, intende attuare azioni di orientamento e sensibilizzazione di imprese, lavoratori e agenzie formative, sostenere la disponibilit delle imprese toscane ad accogliere giovani e lavoratori stranieri per stage, promuovere misure a favore della mobilit all’estero per motivi di studio e di lavoro di occupati e disoccupati. A settembre partir un primo bando, finanziato con due milioni e 400 mila euro per tre anni, destinato a imprese, agenzie formative e Province che potranno, entro dicembre, presentare progetti di intervento a dimensione transnazionale. Ulteriori bandi saranno destinati alla mobilit di apprendisti e diplomati (tre milioni), per laureati e ricercatori (due milioni), per la formazione di apprendisti all’estero (400 mila euro). Le risorse complessive per la mobilit degli studenti ammontano a cinque milioni. L’intesa – ha spiegato Simoncini – parte dal presupposto che la mobilit internazionale delle persone uno strumento indispensabile per la creazione di maggiori e migliori opportunit di lavoro. In particolare abbiamo intenzione di favorire la mobilit dei lavoratori e, per la prima volta, anche degli imprenditori e dei ricercatori, per accrescere la capacit di innovazione e la qualit del nostro sistema produttivo. Questo protocollo – ha commentato il segretario regionale della Cisl Maurizio Petriccioli – rappresenta un’ulteriore opportunit per favorire la mobilit a fini formativi, di studio e professionali e offre un’opportunit di integrazione vera tra i cittadini dei diversi Stati dell’Unione europea. (ANSA).