La vecchia propriet ha la responsabilit di aver ceduto attivit e terreni, infischiandosene dei lavoratori. La nuova pare invece disinteressata al mantenimento delle attivit produttive legate all’imbottigliamento e vendita dell’acqua, e punterebbe solo all’utilizzo della fonte come elemento estetico in un contesto di insediamento residenziale. E’ quanto si legge nella nota diffusa da Fai-Cisl e Flai-Cgil, che lanciano l’allarme sulla chiusura produttiva della Fonte Cintoia, nel Comune di Greve in Chianti. Nove dipendenti perdono il lavoro nella pi assoluta indifferenza della vecchia e nuova prpriet , un fatto gravissimo, sottolineano Emilio Sbarzagli (segretario Fai-Cisl) e Damiano Marrano (segretario Flai-Cgil), che si chiedono se il territorio sia ancora il luogo in cui si vive e si lavora, o se sia solo uno spazio di conquiste immobiliari. Fai-Cisl e Flai-Cgil lanciano infine un appello alle istituzioni, a cominciare dal Comune di Greve in Chianti, chiamate anch’esse ad un utile protagonismo ed a farsi parte attiva alla soluzione delle problematiche gravi che ci stanno davanti.(ANSA).
26 minuto di lettura