LAVORO: DOPO VERTICE FORMERO-CONFINDUSTRIA SINDACATI RESTANO DISTANZE

Dopo due ore di vertice niente di nuovo sul fronte della riforma del mercato del lavoro. Il ministro del welfare, Elsa Fornero, non e’ infatti riuscita nell’intento di riavvicinare le parti che restano distanti sul nodo dell’articolo 18. Durante la riunione che ha seguito il convegno biennale del centro studi Confindustria, la presidente degli industriali, Emma Marcegaglia, e i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, hanno riprovato a sedersi intorno al tavolo per cercare di trovare un punto d’incontro, ma – secondo quanto si apprende – le posizioni restano le stesse. Bonanni, prima di riprendere la trattativa, aveva chiesto l’assunzione di responsabilita’ da parte di chi, invece, al momento ha assunto un atteggiamento estremista perche’ il rischio – aveva sottolineato il leader della CISL – e’ che il governo vada avanti ugualmente e vari una riforma da solo come gia’ fatto per le pensioni. Nessuna novita’ neanche sulla richiesta sindacale di stabilire una norma che regoli la questione dei licenziamenti discriminatori, rispetto alla quale il governo mantiene il proprio parere negativo. Su questo la posizione della UIL rimane quella espressa da Angeletti con la necessita’ di una disciplina. Il prossimo appuntamento resta fissato per martedi’ a Palazzo Chigi con il presidente del consiglio, Mario Monti e lo stesso ministro del lavoro, nel corso del quale, probabilmente, il premier tornera’ a chiedere un’assunzione di responsabilita’ alle forze sociali accettando qualche rinuncia. Resta confermata la volonta’ dell’esecutivo di giungere ad un accordo entro la fine della prossima settimana anche se su questo la piu’ pessimista continua ad essere Camusso, secondo la quale la strada di un accordo si allunga. (ASCA)

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