Le mancavano meno di 3 anni alla pensione, con pi di 38 di lavoro alle spalle, e da un giorno all’altro, Diana Bandini, dipendente Unicoop Tirreno, iscritta alla Uiltucs, stata licenziata: Un licenziamento ingiusto, immotivato e soprattutto attuato con una metodologia che non rispecchia l’etica della cooperativa, spiega, in una nota, la segretaria della Uiltucs Toscana Costa, Sabina Bardi. Non dunque solo la lavoratrice del sindacato Usb ad essere stata licenziata da Coop, una cooperativa che sbandiera una distintivit che nei fatti non ha pi da tempo, dice ancora Bardi, che aggiunge la sua personale vicinanza e la vicinanza di tutta la sua organizzazione sindacale anche alla lavoratrice dell’Usb ingiustamente licenziata. Alla solidariet per la nostra compagna, collega e Rsa Diana Bandini – prosegue la nota – si aggiunge il giudizio duro e lapidario del drastico provvedimento preso nei suoi confronti: La lavoratrice infatti stata licenziata perch – spiega la Uiltucs – dopo esser stata oggetto di demansionamento ingiustificato da parte dell’azienda, stata ricollocata in mansioni incompatibili con le sue problematiche fisiche. Limiti oggettivi, questi ultimi, provati anche da una certificazione dell’Asl di Livorno. Diana, in causa con l’azienda dalla quale ha rifiutato un risarcimento ridicolo e non adeguato visto tutto quello che sta passando – conclude Bardi -. Ora la palla passer al giudice: non accettiamo elemosine e metteremo in atto ulteriori iniziative. (ANSA).Lavoro: presidio contro licenziamento delegata Usb IpercoopUn nutrito gruppo di lavoratori ed esponenti dei movimenti sociali si riunito in presidio all’ingresso del centro commerciale ‘Le Fonti del Corallo’ di Livorno per protestare contro il licenziamento di Sara Catola, delegata sindacale Usb all’Ipercoop della citt toscana. Lo scrive oggi in una nota l’ufficio stampa Usb. Ci d forza la risposta della citt di Livorno – dice Francesco Iacovone, dell’esecutivo nazionale Usb lavoro privato – che testimonia la solidariet nei confronti di Sara e sottolinea l’enormit della sanzione adottata rispetto a quanto contestato alla nostra delegata. Con il suo stipendio part-time di 700 euro al mese, Sara, che ha 3 figli, fino a ieri portava a casa l’unico reddito familiare. Oltretutto, in 12 anni di anzianit lavorativa in Coop non aveva ricevuto una lettera di contestazione disciplinare. La condizione delle donne nel commercio e nella grande distribuzione ormai insostenibile – aggiunge il rappresentante Usb – e Sara soltanto la punta di un iceberg fatto di precariet , di bassi salari e di diritti sempre pi erosi dall’arroganza delle aziende. Stamani abbiamo lanciato, con un post su Facebook, l’hashtag iostoconSara, che in rete divenuto virale – conclude Iacovone – L’Usb continuer a sostenere questa vertenza con tutte le sue forze per Sara, per la dignit e per migliorar la condizione delle donne nei luoghi di lavoro.(ANSA).
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