Lavoro: Cgil, pandemia aggrava emergenza occupazionale di donne, giovani, Mezzogiorno

“La pandemia conferma e aggrava l’emergenza occupazionale vissuta da donne, giovani e Mezzogiorno”. Così la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti commenta i dati diffusi quest’oggi dall’Istat sul mercato del lavoro.
In particolare, a preoccupare la dirigente sindacale il calo dell’occupazione femminile (-249mila unità) che, sottolinea, incide “sul calo complessivo della disoccupazione e sul conseguente aumento dell’inattività di 567 mila unità (+4,3% in un anno), di cui il 44,8% sono donne”.
“L’occupazione giovanile, 15-34 anni, – prosegue Scacchetti – registra la più forte diminuzione del numero degli occupati (-5,1%) e di conseguenza il più alto aumento del tasso di inattività (+2,7%). Inoltre, preoccupa il calo dei giovani laureati (-1%) e dei diplomati (-1,4%), categorie che in linea teorica dovrebbero soffrire di meno”.
Per la segretaria confederale “la disoccupazione registra un calo più pesante nelle regioni del Mezzogiorno (-1,7%) mentre al Nord e al Centro diminuisce dello 0,3% e dello 0,6%. Dati che rendono evidente il conseguente aumento del  tasso di inattività nel Sud pari a +1,8% rispetto a una media nazionale del +1,6%. Inoltre, il dato sull’occupazione registra un divario tra Nord e Sud del 20%, non più sostenibile”.
“Per contrastare queste drammaticità – afferma Scacchetti – occorrono impegni precisi e interventi mirati del Governo. Deve essere rivista la politica degli incentivi che, nonostante si sia concentrata maggiormente su queste fragilità, non ha risolto i problemi della mancata crescita occupazionale”. “La stesura definitiva del Pnrr dovrà assolutamente tenere conto di queste emergenze e trovare soluzioni. Ogni progetto dovrà indicare gli incrementi occupazionali che può generare. Il Paese – conclude Scacchetti – non può più tollerare queste continue e oramai esasperanti differenze, deve tornare a crescere insieme”.

Pulsante per tornare all'inizio