LAVORO: CGIL, ‘GIOVANI NON + DISPOSTI A TUTTO’ E’ NOSTRA CAMPAGNA

Giovani NON+ disposti a tutto e’ una campagna lanciata dai giovani della CGIL. La paternita della campagna virale che da giorni impazza sul web e sulle mura di diverse citta’ e’ stata svelata oggi dal segretario generale della CGIL, Susanna Camusso.Un’iniziativa, sottolinea il sindacato di Corso d’Italia, che a pochi giorni dal lancio registra straordinari risultati. In circa dieci giorni sono state 70mila le visite al sito web (www.giovanidispostiatutto.com), 700 i commenti e oltre 11mila gli utenti attivi su facebook.Il perche’ del successo e il senso della campagna lo spiegano i giovani della CGIL. E’ nata con una provocazione anonima – raccontano in una nota -, una denuncia per dare un nome alle cose e rappresenta, a tutti gli effetti, la realta’ dei giovani che cercano lavoro. Una realta’ fatta di umiliazione, sfruttamento, frustrazione e rabbia.L’obiettivo della campagna e’ quello di trasformare la rabbia in cose molto concrete. La prima, fanno sapere, e’ costruire uno spazio di condivisione delle proprie biografie e dei propri bisogni che rivolti la debolezza di chi si affaccia al lavoro in una grande forza collettiva. Capace di spezzare il meccanismo dei ricatti e dello sfruttamento. Nel dettaglio la campagna si qualifica per un linguaggio e una strategia di comunicazione non ordinari. Gli unici possibili per parlare dell’ordinaria solitudine dei giovani che si affacciano al lavoro.La campagna, spiegano i giovani della Cgil, si fara’ rete e proposta per trasformarsi in azione collettiva e intervenire concretamente sui temi della vita quotidiana dei giovani: lavoro, welfare, conoscenza. Le prime proposte sono la rivendicazione di un paese a precarieta’ zero, contratti veri per tutti, stop all’abuso degli stage, sostegno al reddito per tutti i precari, green economy per rilanciare lo sviluppo del paese. Proposte che saranno al centro della manifestazione nazionale promossa dalla CGIL per il 27 novembre e dal titolo Il futuro e’ dei giovani e del lavoro’. ASCA

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