Vertenza cementificio Testi (Chianti), presidio a Firenze e incontro in Regione. Nota Cgil Cisl Uil

Cementificio Testi (Greve in Chianti, Firenze), presidio a Firenze dei lavoratori da mesi in mobilitazione per difendere occupazione e impianto. Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil ricevute in Regione: “Serve una prospettiva per i 75 dipendenti che arrivano a 100 con l’indotto, l’azienda faccia chiarezza”


I lavoratori della società Cementi Testi (cementificio di Greve in Chianti) dal 13 ottobre scorso sono in presidio permanente a difesa del proprio lavoro e dell’attività dell’impianto, che occupa circa 75 dipendenti diretti che salgono a 100 con l’indotto. Oggi, con Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, per tenere alta l’attenzione sulla vertenza e chiedere soluzioni, hanno fatto un presidio a Firenze in piazza Duomo davanti alla Regione Toscana, dove sono stati raggiunti dal presidente Eugenio Giani e da Valerio Fabiani, consigliere del presidente delegato al lavoro e alle crisi aziendali. Una delegazione di sindacalisti è stata poi ricevuta in Regione per una riunione tecnica sulla vertenza.
“E’ inaccettabile che grandi gruppi usino la Toscana per i loro profitti per poi andarsene lasciando ripercussioni sociali, territoriali, ambientali – dicono Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil – siamo convinti che la politica e le istituzioni devono intervenire. L’atteggiamento dell’azienda è stato incomprensibile, si sono trincerati dietro i problemi di mercato che Testi non aveva, hanno messo i lavoratori a casa durante il Covid senza una minima spiegazione svuotando pian piano il sito. I lavoratori in questi mesi di presidio permanente si sono fatti di carico di una situazione difficile, hanno stretto i denti tra mille difficoltà e meritano una risposta”. Concludono i sindacati: “L’azienda si assuma la responsabilità di dare risposte ai dipendenti già a partire dalla riunione del coordinamento nazionale tra azienda e sindacati che si terrà venerdì 5 febbraio e si faccia carico delle condizioni territoriali e sociali. Ognuno faccia la sua parte: la Regione, che fa bene a pretendere chiarezza dalla proprietà Buzzi Unicem, metta in campo tutti gli strumenti affinché si possa determinare soluzione per il territorio e i lavoratori. Noi saremo al loro fianco”
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Lavoro: Cementificio Testi, Giani con operai che protestano Governatore, ‘se azienda non risponde andrò a Casale Monferrato’
I lavoratori del cementificio Testi di Greve in Chianti (Firenze), dal 13 ottobre scorso in presidio permanente a difesa del proprio lavoro e dell’attività dell’impianto, oggi con Fillea Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil di Firenze hanno dato vita a una protesta nel capoluogo toscano davanti alla sede della Regione, dove hanno incontrato il governatore Eugenio Giani. L’impianto, di proprietà di Buzzi Unicem, occupa circa 75 dipendenti diretti che salgono a 100 con l’indotto, ricordano i sindacati: ma la sua produzione è ferma da tempo. “Questa vicenda è incredibile, sono sconcertato – ha detto Giani -. Ho scritto all’azienda dando la disponibilità a incontrarla, per capirne l’orientamento e valutare quello che si potrà fare in futuro; mi è stato garbatamente risposto che non ce n’è bisogno. Con un’altra lettera, un paio di giorni fa, il presidente della Regione ha convocato i due amministratori delegati, Pietro e Michele Buzzi, e ora attende risposta. Se il silenzio continua, annuncia il governatore toscano, “vado a Casale Monferrato”, sede della proprietà. Secondo Giani infatti “bisogna incalzarli per avere informazioni chiare, voglio guardarli negli occhi per capire cosa fare; sul territorio poi si possono trovare soluzioni diverse, come nel caso della Bekaert”. Certi comportamenti, rincara il governatore, non sono “eticamente responsabili per chi si definisce imprenditore del popolo italiano e che deve rispettare la Costituzione della Repubblica”. (ANSA).

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