In Italia emerge ancora come problema primario quello del lavoro per tutti, in particolare per i giovani. Le crescenti situazioni di povert e di disagio sociale, che le parrocchie segnalano a livelli sempre critici, hanno alla loro radice la perdita del lavoro o il non averlo mai raggiunto, cui non di rado si connette quello della mancanza di abitazione. A fronte di questi drammi c’ da auspicare ancora maggiore attenzione e incisivit da parte della politica. Il tema del lavoro esige da parte di tutti un impegno pi sostanziale. Lo ha detto il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nel suo intervento all’assemblea del clero conclusasi oggi nella casa di spiritualit ‘Elia Dalla Costa’ a Lecceto (Firenze). Alla politica – ha aggiunto Betori – c’ da chiedere ben maggiore impegno anche su un altro fronte critico della nostra societ , quello del sostegno alla famiglia, aggredita nella sua identit propria, lasciata a s stessa nelle sue responsabilit educative, non aiutata nella sua vocazione alla vita, con il conseguente tragico crollo della natalit nel Paese. Tra lavoro e famiglia si intrecciano anche le vicende del mondo giovanile – ha detto ancora Betori -. La prossima Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi ci incoraggia a rafforzare ogni attenzione verso i giovani, all’accoglienza e al dialogo con loro, con una crescente consapevolezza della criticit della loro situazione ai nostri giorni. Vi si intrecciano le carenze dell’istituzione scolastica, le confuse prospettive di inserimento nel mondo del lavoro, le sollecitazioni consumistiche del mercato, le diffuse derive del bullismo, dell’alcoolismo, della dipendenza dai social media. (ANSA).Migranti:card.Betori,illusorio pensare muri, divieti, arginiÿ Serve cooperazione. Indebita connessione profughi-terrorismoIl fenomeno migratorio in Italia ancora contenuto nei numeri rispetto ad altre societ occidentali ma assai imponente nella percezione che se ne ha e che viene divulgata. Ci troviamo impreparati ad affrontare questo incontro tra popoli, culture e religioni, lo si percepisce spesso come un pericolo per la sicurezza sociale, dimenticando che la storia dei popoli, anche del nostro, attraversata periodicamente dalle migrazioni e che la nostra stessa identit ne frutto. Lo ha detto il card.Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, all’assemblea del clero conclusasi oggi a Lecceto (Firenze). Si tratta – ha spiegato Betori – di porsi di fronte alle migrazioni contemporanee, legate a contesti di guerra e di povert estreme, con uno spirito che unisca al tempo stesso accoglienza per l’altro riconosciuto come fratello e consapevolezza della propria identit culturale e religiosa nel momento in cui ci si pone in dialogo. Pensare di arginare i fatti con i muri e i divieti puramente illusorio; cercare di orientarli attraverso politiche di cooperazione e di coordinamento, come i corridoi umanitari, non solo saggio ma anche capace di evitare gli esiti pi distruttivi, come le morti in mare, e di generare prassi virtuose, con la prudenza che fa i conti con le concrete possibilit . Per Betori inoltre indebita la connessione che a volte viene istituita tra la presenza dei profughi richiedenti asilo e gli atti terroristici, terrorismo a cui si risponde rafforzando le ragioni della nostra identit e reprimendo la violenza in tutte le sue forme. Il cardinale ha poi ringraziato quanti si sono impegnati nell’accoglienza dei migranti, settore che vede protagoniste non poche nostre comunit : Promuovere percorsi di accoglienza e di integrazione favorisce la pace sociale e prepara un futuro pi sicuro per tutti.(ANSA).
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