L’interessante convegno promosso dalla Fillea venerd 25 maggio, nell’ambito della fiera internazionale del marmo a Carrara, ha proposto punti di vista a confronto sia con esperienze sindacali di differenti realt italiane, sia con realt imprenditoriali e istituzionali. Ne emersa la forza e la criticit di un settore che poggia la sua tenuta rispetto alla crisi globale, sull’ampliamento delle esportazioni verso i paesi BRICS pi l’Arabia Saudita, mentre crolla il mercato del maghreb anche per effetto delle rivoluzioni e l’Europa, a parte la Germania, sparisce come mercato anche per effetto della crisi verticale delle costruzioni. Settore speciale quello del marmo, che porta con s consumo del territorio e problemi ambientali e di sicurezza non banali e una contraddizione che dal punto di vista sindacale ineludibile; il distretto apuo-versiliese pu essere ridotto solo a miniera, estraendo materiale da esportare grezzo, con lavorazioni che si fanno solo nel far-east e la morte di tutte le aziende di trasformazione, specie in lucchesia, che peraltro sono quelle che garantiscono maggior occupazione?ÿÿDomanda retorica ovviamente…. Senza affrontare qui il tema dell’elusione e del nero pur importante, la domanda posta nella tavola rotonda a cui abbiamo partecipato come CGIL con il sen. Passoni e rappresentanti dei comuni e degli imprenditori di Carrara, siciliani e veneti stata questa. Quale cio il senso e la funzione del distretto oggi, come si pu intervenire con agevolazioni per favorire lo sviluppo di tutta la filiera, come raccordare in una visione comune i livelli istituzionali oggi contrapposti per interesse, anche per le risorse che le concessioni garantiscono ai comuni, particolarmente utili in tempi come questi? Tutti i partecipanti hanno ritenuto inutile riferirsi ad aspettative verso il Governo nazionale, eppure se si parla di tracciabilit o di sostegno alle produzioni tipiche, di sostegno alla crescita dimensionale qualcosa sarebbe lecito aspettarsi; tutti hanno messo in luce la dimensione di impresa che va ancor pi polverizzandosi come un problema. Opinioni di buon senso espresse da tutti con una davvero discutibile e poco originale ricetta dell’associazionismo toscano: il distretto va bene ma a comporre la sua governance e a decidere devono essere solo gli imprenditori. Gi sentita, sbrigativa e poco convincente potremmo dire eufemisticamente. Per¢….tragicamente coerente!? il Paese! Com’era quella storiella sulla fine delle ideologie?
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