Landini, i contratti nazionali regolino lo smart working e il diritto alla disconnessione

Lo smart working a partire dal diritto alla disconnessione è un “tema che dobbiamo affrontare anche perché distinguere tra chi lavora in presenza e chi lavora a distanza è sbagliato perché di qui in avanti quello che succederà è che la stessa persona si troverà a lavorare sia in presenza che a distanza”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, parlando alla Summer school della scuola delle politiche fondata da Enrico Letta.
Per Landini ci vuole una legge che renda i contratti nazionali di lavoro validi per tutti e dovrebbero essere i contratti nazionali a regolare la materia dello smart working: “i contratti nazionali debbono essere in grado di regolamentare il diritto alla disconnessione, perché è notte, sabato e domenica anche se lavoro da casa”. C’è bisogno di una legge? “Secondo me – risponde Landini – ci vuole anche la contrattazione, i contratti nazionali debbono regolare anche questa materia e serve una legge sulla rappresentanza perché in questi anni sono nati tanti contratti pirata, penso che ci vorrebbe una legge che dà valore erga omnes ai contratti nazionali di lavoro”.da il diariodellavoro

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