Landini (Cgil), troppa precarietà servono regole comuni in Ue

“Siamo in una situazione inedita e non normale. Le scelte che siamo chiamati a fare adesso, dentro una dimensione europea, sono decisive perché ridisegnano il futuro”.
Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, intervenendo a un incontro organizzato dall’ambasciata tedesca sul tema “Rafforzare l’Europa sociale”.
Dal punto di vista del lavoro e dei giovani “in Italia la situazione è molto grave, brutta – ha proseguito – i giovani stanno pagando un prezzo altissimo perche stanno aumentando le diseguaglianze. Bisogna investire sul lavoro, c’è troppa precarietà. E’ un tema da affrontare. Abbiamo un problema di abbandono scolastico molto alto e questo determina un numero di laureati e diplomati inferiore alla media europea. Stanno aumentando i lavoratori che, pur lavorando, sono dono diventati più poveri. Questo è altro tema e anche qui i giovani pagano il prezzo più alto”.
Secondo Landini “bisogna fare un investimento fortissimo sulla formazione e sulla scuola, portando l’obbligo scolastico a 18 anni. C’è bisogno anche delle forme di accesso al lavoro, avere regole comuni in Europa. Combattere la pandemia è l’occasione per investire nello stato sociale e determinare regole comuni che impediscano una competizione al ribasso. Bisogna evitare il dumping contrattuale nei paesi europei”.
Landini ha poi sottolineato che “sarebbe ora a livello europeo di pensare come si costruisce l’Europa sociale che metta il lavoro, la sua qualità e la sostenibilità ambientale al centro dei programmi dell’Europa e dei governi”.
Uno dei temi, accanto alla precarietà del lavoro, “è aver favorito una riorganizzazione dei sistemi di impresa e di lavoro fondati sulla logica degli appalti e subappalti al massimo ribasso – ha aggiunto – questo ha prodotto una situazione pesante. Questa logica porta a non qualificare la domanda, ma a mettere in competizione sulla base dei prezzi e dei costi”.

TN da ildiariodellavoro.it

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