Landini, basta indugi: «Serve un Piano nazionale sulla sicurezza»

Così il segretario generale della Cgil intervenuto su Radio anch’io. Occorre aumentare il numero degli ispettori del lavoro e agire si prevenzione e formazione

Serve un Piano nazionale salute e sicurezza sul lavoro: il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e il presidente del Consiglio, Mario Draghi, devono attivare già da agosto un confronto con le parti sociali, “per avviare un processo di azione nuovo da mettere in campo da subito”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini a Radio anch’io questa mattina  (10 agosto) su Rai Radio Uno.
Secondo il segretario della Cgil bisogna agire sulla prevenzione e sulla formazione, considerando salute e sicurezza “non un costo ma un investimento”. Prevenzione  significa fare formazione sia ai lavoratori sia a chi deve dirigere le imprese, ridurre la precarietà, fare investimenti seri, assumere ispettori e potenziare i servizi di medicina territoriale, costituire una procura comune del lavoro, inserire una patente a punti per imprese.
Landini ha insistito sulla necessità di proseguire nello spirito con cui sono nati i protocolli sulla sicurezza durante l’emergenza pandemica, con il diritto di discutere come si organizza la sicurezza in azienda. La questione centrale è la troppa precarietà del lavoro e la poca formazione. Secondo il leader della Cgil, bisogna poi aumentare il numero degli ispettori del lavoro “sotto organico da tempo”: Fino a 10, 15 anni fa, ha aggiunto, “nei servizi di medicina lavoro c’erano 7-8.000 persone, ora gli organici sono costituiti da poco piu’ di 2.000 unita’”. Infine va cambiate la logica della riduzione dei costi in nome del profitto, che mette a repentaglio la vita lavoratori: “Si muore come 50 anni fa, questa logica va cambiata”, ha concluso.
da collettiva.it

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