Landini a La Stampa: Rischio recessione c’. Riavviare tutte le attivit, poi un piano di investimenti”
ÒIl rischio che lÕemergenza coronavirus possa gettare lÕItalia in recessione cÕ. E proprio per evitarlo ci siamo mossi in questi giorni insieme a tutte le parti sociali per chiedere al governo unÕazione di sistema per impedirloÓ.In che modo, segretario Maurizio Landini?ÇBisogna riavviare tutte le attivit, comprese quelle fuori dalle zone direttamente coinvolte. Serve dunque mettere le parti sociali e il governo attorno a un tavolo per un grande piano che rilanci il lavoro di qualit, gli investimenti pubblici e privati, la formazione e la ricerca, e aprire una discussione con l`Europa sullo scomputo dal deficit degli investimenti e delle spese necessarie per affrontare questa situazione eccezionale, che colpisce ovunque ma, per ora, l`Italia in modo pesanteÈ.Ci sono responsabilit, e di chi sono, per lÕaggravarsi del panico e dellÕimpatto economico della crisi?ÇVoglio ringraziare tutte le lavoratrici e i lavoratori a cominciare da quelli della sanit, chesi sono impegnati ai massimo. C` stata una risposta eccezionale del Servizio Sanitario Nazionale pubblico, e sottolineo con forza pubblico. Bisogna per riconoscere, senza alcuna polemica, che va rafforzato il coordinamento tra lo Stato e le Regioni, che si rivelato un punto di grande debolezza. Alcune scelte hanno ingenerato una insicurezza tra le persone, come la chiusura delle scuole anche in Regioni dove non era successo nulla. Ora dobbiamo, con grande calma e responsabilit, applicare fino in fondo tutte le misure di sicurezza indicate dagli organismi sanitari internazionali, ma dallÕaltra bisogna gradualmente andare verso la riapertura di tutte le attivit, dalle scuole ai cinema ai teatriÈ.I provvedimenti che il governo si accinge a varare vi convincono?ÇIl sindacato ha chiesto un incontro urgente al governo. Si svolger mercoled 4. Il Presidente Conte deve per sapere che per noi non bastano i provvedimenti urgenti per le zone rosse, sui quali non abbiamo avuto nel corso degli incontri con i ministri di questi giorni un quadro dettagliato. Serve un provvedimento che estenda, nel rapporto con le regioni gli ammortizzatori sociali , compresi quelli in deroga, a tutte le forme di lavoro e alle imprese di tutte le filiere produttive e dei servizi coinvolte sia nelle zone rosse che fuori. Occorre unÕidea di rilancio complessivo del Paese. Che affronti anche alcune questioni aperte ma dentro un massiccio rilancio degli investimenti. Bisogna trasformare lÕemergenza coronavirus in unÕoccasione per dare una scossa al Paese e far ripartire tutte le attivit, dallÕindustria al turismo, dalla scuola alla conoscenza e formazione. Servono investimenti ma anche una cabina di regia: il momento di varare unÕAgenzia per lo sviluppo che coordini cantieri, infrastrutture e azioni per i settori strategici. E una spinta allÕuniversit e alla ricerca. Vorrei far notare che sono ricercatori e ricercatrici precarie quelli che stanno facendo le scoperte pi importanti per isolare il virusÈ.Che idea si fatto delle tensioni politiche sul governo di queste ore?ÇAccrescere ora le tensioni sul piano politico-istituzionale, secondo me, una forzatura insopportabile. Non si pu speculare sulla pelle delle persone. Se si vuole fare sistema non cÕ bisogno di cambiare governo. Non lo dico per difendere il governo Conte, ma perch in questo momento il problema pensare alle azioni da mettere in campo per rilanciare il Paese a partire dalla qualit del lavoro e degli investimenti. Invece di fare polemiche, in un momento come questo ognuno deve fare la sua parteÈ.Eppure per molti il governo traballa. Pare difficile che possa varare le misure tanto ambiziose che proponete…Çé necessario vararle, altrimenti il Paese va a sbattere. Gli investimenti frenano, riprende lo spread e il debito… non cÕ tempo da perdere, il momento di agire. Le parti sociali, il governo e le Regioni devono sedersi intorno a un tavolo, indicare le priorit e poi agire. Stare fermi vuol dire assumersi la responsabilit di mandare il nostro Paese dritto verso una recessione che invece si pu evitareÈ.Torniamo al panico che si diffuso nei giorni scorsi. Le chiedo di nuovo: si poteva evitare?ÇDobbiamo tutti riflettere. Non voglio polemizzare, ma ore e ore di diretta dalle zone rosse, che sono una parte piccolissima del Paese, certi provvedimenti presi in Regioni in cui non cÕ nemmeno un caso, la chiusura delle scuole e altro sono stati errori gravissimi. Il fatto che Cgil, Cisl eUil, insieme a tutte le associazioni imprenditoriali di tutti i settori, abbiano deciso di lanciare quellÕappello dimostra che bisogna aver consapevolezza di quel che sta succedendo, ma anche della forza che il Paese pu avere se si unisce, e se comincia ad affrontare seriamente le cose facendo sistema. Guardiamo alla dimostrazione di efficienza del nostro sistema sanitario pubblico. Dobbiamo credere che possibile combattere e vincere il virus in pochi mesi. Ma questo messaggio lo dobbiamo dare tutti insiemeÈ.CÕ stata polemica sugli effetti del Titolo V della Costituzione, con la regionalizzazione della sanit…ÇCome noto la Cgil non fu mai dÕaccordo con la riforma del Titolo V varata nel 2000. Era chiaro che avrebbe generato pi problemi che soluzioni. Non abbiamo bisogno di unamaggiore autonomia differenziata, come qualcuno pensa ancora. Su alcune politiche investimento, industria, sanit, scuola – serve pi coordinamento centrale e linee di indirizzo precise e comuni. Pensare che nellÕera della globalizzazione le soluzioni si trovano Comune per Comune raccontare bugie alle persone. Lo dimostra quello che accadutoÈ.