La Ue retrocede Italia: manovra non basta, va ridotto il debito. Governo, colpa della recessione.

La Commissione europea alza il livello di allerta e di monitoraggio sull’Italia retrocedendola tra i paesi con squilibri macroeconomici eccessivi e ci bacchetta: nonostante i progressi compiuti, la manovra 2014 appare insufficiente a ridurre il debito. Solo Croazia e Slovenia sono considerati, insieme al nostro, paesi con squilibri eccessivi, mentre non lo e’ piu’ la Spagna. Grecia, Portogallo, Cipro e Romania, in quanto paesi sotto programma di aiuti, non sono stati presi in considerazione in questa analisi. La Commissione europea punta il dito, in particolare, sulla limitata produttivita’ del lavoro dell’Italia che deve correggere l’alto livello di debito pubblico e la debole competitivita’, si legge nella nota dell’esecutivo Ue.Entrambi derivano in ultima istanza dalla perdurante lenta crescita della produttivita’ e richiedono urgenti interventi, osserva Bruxelles. Per porre il debito pubblico in un percorso di regolare riduzione, l’Italia ha bisogno di surplus primari molto alti, e al di sopra dei livelli storici, e di una crescita robusta del Pil per un periodo prolungato. La Ue riconosce che raggiungere questi obiettivi sara’ una sfida molto difficile per l’Italia perche’ nonostante nel 2013 abbia fatto progressi verso il raggiungimento dell’obiettivo di bilancio di medio termine, la manovra strutturale 2014 in base alle stime correnti, appare insufficiente per ridurre l’elevato debito pubblico a un tasso adeguato. E il commissario Ue all’Economia, Olli Rehn, incoraggia il nuovo governo italiano a portare avanti urgentemente le riforme per rafforzare la crescita e la creazione di posti di lavoro.Bruxelles ha anche ammonito la Germania per il livello troppo alto del surplus commerciale, dato da esportazioni sproporzionatamente superiore alle importazioni. Per l’esecutivo Ue il surplus commerciale non determina gli stessi rischi posti da larghi deficit tuttavia e’ un segno che la crescita dell’economia domestica e’ inferiore al potenziale, e che le risorse economiche potrebbero non essere state distribuite efficientemente. Bruxelles richiede quindi a Berlino di attuare misure che rafforzino la domanda interna.La Ue conferma che la Germania e’ fra i Paesi con squilibri macroeconomici ma senza necessita’ di un monitoraggio approfondito. (AGI) .GOVERNO: COLPA DELLA RECESSIONEIl Mef risponde alle ‘bacchettate’ dell’Europa sui conti italiani. La competitivita’ dell’economia italiana e’ oggi limitata dall’elevato cuneo fiscale sul costo del lavoro, un problema che il Governo si accinge ad affrontare con determinazione. Lo afferma il ministero dell’Economia in una nota commentando i rilievi dela Commissione europea. Tuttavia, sottolinea il Tesoro, la capacita’ di reazione dell’economia e il ribilanciamento dei conti con l’estero consentono di avere fiducia sulla presenza di una forte capacita’ di adattamento e flessibilita’ del sistema produttivo nazionale. Per contrastare la recessione – spiega il Tesoro – le aziende manifatturiere italiane hanno fatto ricorso alla riduzione dei costi di produzione, al miglioramento qualitativo dei prodotti e al contenimento dei prezzi e dei margini di profitto e questo ha permesso un netto miglioramento dei conti verso l’estero. Cio’ ha permesso di ottenere un miglioramento della bilancia commerciale che e’ passata nel breve arco di 3 anni da un deficit di 30 miliardi nel 2010 a un surplus di quasi 10 miliardi nel 2013.Nello stesso periodo il saldo delle partite correnti e’ passato da un deficit di 3,5% a un surplus di 0,8% del Pil. La posizione patrimoniale netta sull’estero, pur deficitaria, e’ rimasta all’interno della soglia d’attenzione collocandosi a meno del 30% del Pil.Alto debito deriva da recessione, serve azione decisaL’andamento del debito pubblico in relazione al Pil deriva prevalentemente dal denominatore del rapporto, cioe’ dalla crescita modesta degli anni precedenti la crisi e poi dalla profonda recessione, che si e’ accompagnata a una crescita insoddisfacente della produttivita’ si legge nella nota. Il debito, ricorda il Tesoro, e’ cresciuto anche per il contributo nazionale ai meccanismi europei di protezione e per i rimborsi dei debiti pregressi delle Pubbliche Amministrazioni. Questi problemi, conclude il Mef, richiedono un’azione decisa in termini di sostegno immediato alla crescita e di una forte azione di riforme strutturali.L’Ue retrocede l’Italia, la manovra non bastaLo sforzo per correggere l’andamento dei conti pubblici – spiega il Tesoro – e’ stato significativo negli ultimi due anni, con un aggiustamento fiscale di circa 3 punti percentuali in termini strutturali grazie al quale la soglia del 3% non e’ stata superata. Questo ha consentito di contenere l’aumento del rapporto debitoPil. Pur in un contesto molto difficile, l’Italia ha mantenuto e rafforzato la propria stabilita’ economica e finanziaria. Per il Mef, l’uscita dalla procedura per disavanzi eccessivi dell’Unione europea e’ uno dei risultati visibili di quest’azione. Il calo dello spread sotto i 200 punti base testimonia come gli sforzi del Paese siano stati importanti e riconosciuti.Riforme in linea con indicazioni, ora crescita e lavoro Il programma di riforme dell’esecutivo e’ in linea con le indicazioni emerse dall’analisi della Commissione europea. Lo afferma il ministero dell’Economia in una nota. L’esecutivo – sottolinea il Mef – intende infatti dare una svolta al processo di riforma per rafforzare la competitivita’ e garantire una crescita forte, sostenibile e ricca di posti di lavoro. Le riforme annunciate saranno tradotte operativamente in un cronoprogramma che sara’ inserito nel prossimo Programma Nazionale di Riforma. Per il Tesoro, ora e’ giunto il momento di porre al centro dell’azione del Governo la crescita economica e l’occupazione.Il documento di analisi sugli squilibri macroeconomici dei paesi dell’Unione Europea pubblicato oggi dalla Commissione Europea e le recenti dichiarazioni del Commissario Olli Rehn sulla necessita’ che l’Italia avvii un ambizioso piano di riforme – sottolinea ancora il Tesoro – trovano piena condivisione da parte del Governo, come risulta evidente dalle dichiarazioni programmatiche rese in Parlamento in occasione del dibattito sulla fiducia. Il ministero ricorda che l’analisi della Commissione Europea si concentra sull’andamento della competitivita’ dell’economia italiana e sulle conseguenze che il debito pubblico elevato puo’ generare sulla stabilita’ macroeconomica. (AGI) .

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