LA SFIDA E RESTARE UNITI

Al Teatro Puccini abbiamo incontrato tre arzilli ottantenni siciliani, ultimi testimoni della strage di Portella della Ginestra.Nel loro racconto l?immagine vivida dell?eccidio e di ci? che fascismo e mafia avevano cercato di rubargli: un simbolo certo, ma soprattutto una Festa da celebrare insieme agli altri.Il divieto fascista impediva infatti di radunarsi su quell?altopiano per il Primo Maggio e la mafia faceva strage di coloro che, riconquistata la libert?, tornavano a riunirsi nella Festa sfidando latifondisti e miseria.Oggi quel luogo ? meta anche della nostra migliore giovent?, quella che tutti gli anni parte dalla Toscana per andare a lavorare nei campi confiscati alla Mafia.Dopo l?incontro i testimoni di Portella sono voluti rientrare, per nulla al mondo avrebbero rinunciato a festeggiare il Primo Maggio insieme ai propri compagni.C?? in questa dimensione dello stare insieme agli altri il primo valore di attualit? di questa Festa.Proprio quando la crisi morde bisogna evitare che le persone siano abbandonate a se stesse.Dall?inizio dell?anno in Italia abbiamo avuto 25 suicidi di persone rimaste nella solitudine di chi perde il lavoroAnche in Toscana la crisi si sta mangiando 100 mila posti di lavoro, mentre crescono coloro che cercano un’occupazione senza trovare risposta. Le cose non miglioreranno per quest’anno, anzi, l’ulteriore stretta sui redditi e sul credito, con l’aumento di tasse e di tariffe, alimenter? recessione e incertezza.Per la Toscana questa situazione potrebbe farci scivolare in una difficile recessione con il PIL stimabile fra il -1,6% e il -2%. Sappiamo bene che l’intervento su pensioni e su Mercato del Lavoro non migliorer? le cose. Restano quindi in tutto il loro dramma le vertenze che non trovano risposte e le altre che si aggiungeranno. Troppe infatti sono le aziende che non trovano ordini e credito, troppe le famiglie che perdono reddito, poche invece le risposte di politica industriale e per la crescita che vengono, per adesso, dal governo. Intanto i tagli e questa follia del patto di stabilit? per le amministrazioni locali si stanno mangiando servizi e coesione sociale. Possiamo pensare qualunque cosa di questa stagione sindacale, ma ci? che non possiamo fare ? rinunciare a prendere l’iniziativa perch? tutto ci? cambi. ? infatti chiaro che senza una correzione di rotta le cose andranno peggio. Il contrasto alla crisi e una strategia per la crescita sono il nostro impegno. Un compito difficile, una responsabilit? enorme che viene mortificata ad ogni nuovo licenziamento, rigettata indietro dalla disperazione di chi lo subisce.Eppure non dobbiamo rassegnarci. Il compito che ci ? stato affidato, per quanto enorme, impallidisce di fronte a quello che si assunsero le donne e gli uomini che sfidarono il fascismo, la mafia prima ed il terrorismo poi. Lo hanno potuto fare perch? hanno saputo e voluto restare uniti.Questa ? la modernit? che ci consegna il Primo Maggio, perch? solo insieme si esce da questa crisi.Per questo ci stringiamo intorno a coloro ai quali la Festa ? negata, in primo luogo a quelli che sotto il ricatto della precariet? non potranno festeggiare.Le donne della Rinascente sono l a dirci quanto ancora sia grande il bisogno di una Festa come questa e di un lavoro dignitoso. *Segretario Generale CGIL Toscanada ‘L’Unit? Toscana del 1? maggio 2012

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