Ad appena un anno dalla riforma, che ha visto gli ex Istituti Sperimentali del Ministero Agricoltura presenti in Citt (Selvicoltura e Viticoltura) unirsi in un unico Centro di Ricerca, arriva da Roma un nuovo piano di riorganizzazione che azzera il lavoro compiuto e marginalizza Arezzo dalla rete nazionale della ricerca agricola e forestale.Il documento uscito contemporaneamente alle nuove ?Linee Guida per la Riorganizzazione della Rete Scientifica del CRA (Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione)? approvate nei giorni scorsi in Via Nazionale a Roma, prendendo a pretesto la 1332008 (legge Brunetta) ripropone la vecchia organizzazione gerarchica degli ex Istituti declassando il Centro di Ricerca ad Unit riportandolo cos sotto la competenza amministrativa di Firenze.?Questa proposta, non ancora discussa con le Regioni ? ricorda Alessandro Gabbrielli, segretario del Slc Cgil di Arezzo – entra fortemente in collisione con lo sforzo compiuto in questi ultimi mesi per l?adeguamento del Centro alla passata riforma che ha visto mettere in campo, ad Arezzo, risorse per 3.000.000 di euro necessarie ad accogliere in una unica sede il personale ed i laboratori dell?Unit di Ricerca per la Viticoltura oggi a Pratantico con lo scopo di razionalizzare ed ampliare le attivit di ricerca?.?Siamo fortemente preoccupati ? commenta Giorgio Cartocci segretario della Camera del Lavoro di Arezzo ? perch riteniano la presenza di un Centro di Ricerca ad Arezzo strategica, sia dal punto di vista occupazionale che per un rilancio delle attivit produttive. tanto. Il radicamento che tale realt ha con il territorio e la ricaduta in termini di ricerca possono essere di stimolo ad un?imprenditorialit oggi in profonda crisi ed offrire opportunit lavorative a quei giovani aretini che vogliono intraprendere la strada della ricerca?.
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