LA NOSTRA INIZIATIVA NON SI FERMA

Come si ? visto, nel Paese non c’? consenso sulla manovra del Governo. I pi? la giudicano inadeguata e ingiusta. Come si ? visto, un numero straordinario di persone, in primo luogo lavoratori, insieme a giovani e pensionati, ha trovato nello sciopero generale della CGIL il modo e il luogo per manifestare il proprio dissenso. Lo sciopero ha unito e ha indicato una alternativa. Nonostante ci? la maggioranza di questo Parlamento si ? mostrata di nuovo insensibile alle istanze dei cittadini ed ha messo la fiducia al Senato. Una scelta analoga ? stata annunciata alla Camera.Come avevamo detto, questi provvedimenti non risolvono nulla e puntualmente venerd se ne ? avuta conferma con lo spread di titoli di Stato di nuovo alle stelle e con la previsione di crescita alle stalle.Con questa manovra tra poco saremo di nuovo daccapo e saranno richiesti nuovi e pi? gravi sacrifici. Per questo la nostra iniziativa non si ferma. Perch? non possiamo perdere il Paese. Se non si cambia, l’Italia affonda.Non ci sar? giorno nel quale non daremo voce e forza a chi pensa che questo Paese si possa salvare. Non ci sar? giorno che non diremo che l’Italia merita di pi?! Una manovra migliore e un Governo migliore. Ogni giorno dallo sciopero generale siamo stati dinanzi alle Prefetture.Il giorno della fiducia manifesteremo di fronte al Parlamento. E poi di nuovo a Roma con i lavoratori pubblici, subito dopo con i pensionati fino ad una grande manifestazione a dicembre per il lavoro e per i giovani. Non lasceremo che questo Paese venga affossato da questi incapaci.Le responsabilit? di oggi non risiedono nel fare ma anche nel non lasciar fare. Troppo si ? lasciato fare. Questo dobbiamo alle nuove generazioni.P.S. Il golpe perpetrato contro la civilt? sociale del Paese ? la cartina di tornasole dell’irresponsabilit? di questo Esecutivo. Una iniziativa lacerante e dannosa per le persone che non porta 1 euro e non ci fa avanzare di 1 centimetro sul piano competitivo. Una norma che rimanda il diritto del lavoro indietro di cinquanta anni. Quell’articolo va cancellato! La CGIL prender? ogni iniziativa giuridica, politica e sindacale necessaria per conseguire questo risultato. Dobbiamo agire da subito, perch? da subito qualcuno cercher? di approfittarne. Con questo scopo abbiamo chiesto agli altri sottoscrittori dell’accordo del 28 giugno (CISL, UIL e Confindustria) e poi a tutti gli altri un pronunciamento chiaro sul tutto, che non intendono avvalersi o applicare anche in una sola parte di quanto previsto dall’art. 8 del Governo. Quella norma ? l’antitesi di quanto stabilito dalle parti sociali con l’accordo del 28 giugno. Dica ciascuno dei contraenti con un atto trasparente e vincolante che non si consente al Governo di cancellare l’autonomia con un colpo di mano. Sarebbe il modo per affermare la responsabilit? e la credibilit? delle parti. Sarebbe un primo passo per liberarci da questa schifezza.Noi siamo pronti a farlo.

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