La sfida dell?assessore regionale all?istruzione Gianfranco Simoncini al ministro Maria Stella Gelmini. Oggi a Roma, al tavolo Governo-Regioni, Simoncini ribadir al ministro che la sua riforma disegna ®una scuola per i figli dei ricchi¯ e che comunque per quanto riguarda i tagli delle scuole le competenze sono regionali. ®Tagli? Non se ne parla neanche¯, tuona l?assessore.E? sfida aperta, una sorta di muro contro muro, in cui Simoncini, ex sindaco di Rosignano, persona dai toni misurati e incline alla mediazione, gioca tutte le sue carte: ricorso alla Corte costituzionale contro il decreto 112 (poi convertito in legge, la numero 133) e da un mese trascorre le sue serate in giro per la Toscana a spiegare le ragioni del no alla Gelmini. ®In mome di una scuola di qualit e del federalismo¯, spiega.La marcia dei 40mila. La determinazione dell?assessore anti-Gelmini resa pi forte dalla marcia dei 40mila maestri, professori, genitori e studenti che luned sera (molti i pullman anche dal resto della Toscana, a cominciare da Pisa) ha attraversato con fiaccolate e cartelli le vie del centro storico di Firenze fino a piazza Signoria. E? stato un corteo inatteso per dimensioni e composizione. C?erano s i maestri che la Gelmini intende ridurre drasticamente (le proiezioni toscane oscillano tra i 4.159 e i 3.468 su un totale di 13.860). ®Docenti: si sta come d?autunno sugli alberi le foglie¯, recitava un cartello dei manifestanti.C?erano, naturalmente, gli studenti, dai bambini delle elementari fino ai liceali che stanno occupando molte scuole toscane. ®Tagliando scuole, insegnanti e ore di istruzione il ministro taglia il nostro futuro¯, ci hanno spiegato alcuni ragazzi di un liceo.Genitori e figli in corteo. Ma soprattutto c?erano i genitori. Loro s, davvero inattesi. Che a braccetto dei loro figli ragazzini hanno contestato un ministro di 35 anni, sicuramente pi giovane di loro. C? chi ha parlato di un fronte comune fra le generazioni. Di padri che giocano con i figli alla playstation, usano lo stesso I-pod e guardano gli stessi film.Ma forse c? qualcosa di pi profondo, come osserva l?assessore Simoncini: il timore che la riduzione degli orari sbilanci i conti economici e le agende delle famiglie: ®Passare dal tempo pieno delle 40 ore e da quello parziale delle 27 a 24 ore, come prevede per le elementari la Gelmini, pu avere un effetto devastante. Perch se i bambini delle elementari torneranno a casa alle 12,30 due le possibilit : o rischiano di finire per strada o le famiglie dovranno pagare baby sitter che li sorveglino fino al ritorno dei genitori dal lavoro¯, osserva l?assessore regionale all?Istruzione.Da noi, in Toscana, il tempo pieno molto diffuso. Su oltre 143mila alunni delle elementari circa 70mila frequentano classi a tempo pieno. In pratica 42 ragazzi su 100. In testa ci sono Prato (64%), Firenze (59%) e Livorno (46%).I decreti della Gelmini. La piazza e i tavoli istituzionali. Le aule scolastiche occupate e quelle delle corti del diritto. E? questo l?intreccio dell? autunno caldo della scuola. Per capirlo bisogna segnare a mente tre numeri: 112, 137 e 154. Sono i numeri dei decreti della riforma Gelmini. Il primo stabilisce i tagli a 87mila docenti e 42mila ausiliari per un risparmio di 8 miliardi. E l?accorpamento delle scuole con meno di 500 alunni (vedi articolo a parte).L?altro numero il 137, corrispondente al decreto che stabilisce il ritorno alle elementari del maestro unico, la reitroduzione dei voti espressi in decimali, a cominciare dal voto in condotta, la riduzione dell?orario da 27 (o 40 nel tempo pieno) a 24 e cos via.E infine il numero 154, che in realt un decreto sanitario, nelle cui pieghe per c? un codicillo secondo il quale gli assessori regionali alla scuola devono entro il 30 novembre dimensionare la rete scolastica secondo il parametro minino del 500 studenti. Chi non obbedisce, verr commissariato, sostiene la Gelmini.La ®guerra¯ dei dati. Sulla riforma del ministro il centrodestra ovviamente d?accordo. E, stando ad un sondaggio pubblicato ieri da Repubblica, la popolarit della Gelmini, la ®Santa Ignoranza¯, come stata ribattezzata nel corteo fiorentino, in crescita. Per Rossella Angiolini e Stefania Fuscagni del Pdl quello sui tagli ® un allarmismo inutile¯.Come in ogni guerra che si rispetti anche in questa della scuola ballano i numeri. Per il Pdl le spese per il personale nella scuola assorbono il quasi il 97% del bilancio per cui si impone una drastica riduzione. In realt , replica Gianna Fracassi, responsabile della Flc- Cgil, il costo del 74%, ®al di sotto della media europea¯.Intanto ieri il Consiglio regionale ha approvato una mozione presentata da consiglieri dei gruppi Pd, Pdci, Prc, Sd, Verdi (prima firmataria Fabiana Angiolini del Pd), in cui si esprime ®netta contrariet ¯ nei confronti delle scelte del Governo per l?universit .MARIO LANCISI
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