LA CRISI NON VA IN CRISI. IL 20 TUTTI A ROMA

I dati nazionali parlano ancora una volta di un’economia di guerra”, con oltre mezzo milione di persone in cassa integrazione, mentre salgono complessivamente di quasi il 9% le ore destinate a questo ammortizzatore sociale rispetto alo stesso periodo dell’anno scorso.I dati toscani ci consegnano uno spaccato drammatico. Fra gli elementi di grande preoccupazione c’? la crescita della cassa nei settori inizialmente meno coinvolti dalla crisi, come il commercio, il terziario, i servizi, segno del fatto che le persone hanno visto erodere il proprio reddito e quindi il potere d’acquisto, con il conseguente arreramento dei consumi. Dovremo affrontare una situzione critica con minori strumenti di tutela del reddito a partire dalla cassa in deroga in cui il finanziamento per il 2013 sar? fortemente ridotto rispetto ad oggi per il mancato intervento del Fondo Sociale Europeo e per il ridimensionamento dell’intervento statale. I dati ci parlano di un sostanziale dimezzamento del sostegno per le minori imprese, che sappiamo essere una parte consistente per l’economia toscana. La cassa integrazione dal 2010 al 2012 ? cresciuta del 39% nel settore del commercio e del 24% per i settori dei trasporti, comunicazione e servizi, nell’edilizia cresce del 28%, mentre la diminuzione nel manifatturiero ci consegna la dura realt? delle aziende che cessano la propria attivit?.Il 20 ottobre saremo a Roma, con i lavoratori di tutte le categorie, per cambiare l’agenda del governo Monti, i cui provvedimenti colpiscono la parte pi? povera del Paese, a dimostrazione di come questo governo non guardi alla condizione concreta e materiale delle persone, con esempi di vero e proprio cinismo come il taglio sulla legge 104, sui diversamente abili: una misura priva di logica che colpisce la parte pi? debole. Le vertenze, in Italia, si moltiplicano, cos come in Toscana dove si rischia lo smantellamento dell’industria siderurgica e dove le grandi vertenze (Ansaldobreda, Eaton, Ex ISI, Mabro, Beltrame, Selex, Lucchini, Monte dei Paschi, solo per citarne alcune) non trovano soluzione.Il 20 saremo a Roma per dire che il lavoro ? sviluppo, ? dignit? delle persone, ? futuro. Dalla crisi non si esce riducendo il lavoro, ma con una politica industriale che possa assicurare un futuro di innovazione all’industria e ai servizi, sostenendo gli investimenti. Saremo a Roma con operai, tecnici, ricercatori, giovani, donne, precari per chiedere la detassazione della tredicesima mensilit? per sostenere i consumi delle famiglie, per chiedere la proroga di almeno un anno dell’attuale sistema di ammortizzatori sociali e il rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga, per esigere una maggiore attenzione in tema di ammortizzatori ai precari, per gli esodati, per il sistema dei pensionamenti, per l’occupazione giovanile e femminile.La presenza di tutti noi ? necessaria, perch? la crisi non va in crisi. C’? bisogno di una mobilitazione forte, perch? non ? riducendo il lavoro e aumentando le tasse a chi ha gi? dato che si rilancer? il Paese.˜”

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